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"SA JOCÀNU ARU CURRÌUNU". REGIONE, PROVINCIA E COMUNE

"Sa jocànu a ru curriu": nel teatrino della politica, mi piace richiamare i nostri antichi detti calabresi, e questo sembra tipico...

martedì 8 aprile 2025

"SA JOCÀNU ARU CURRÌUNU". REGIONE, PROVINCIA E COMUNE


"Sa jocànu a ru curriu": nel teatrino della politica, mi piace richiamare i nostri antichi detti calabresi, e questo sembra tipico di Scandale.

Si dice "Sa jocànu aru curriunu" quando due o più persone, per evitare di giungere a una conclusione o a un accordo, si passano la palla delle responsabilità. In termini calcistici, palleggiano senza mai segnare.

Il discorso del Presidente della Regione Calabria, Occhiuto, è chiaro e incisivo: è un politico forgiato, capace di visione; a differenza di tanti altri, a lui non manca lungimiranza. La gente crede in ciò che sostiene, ma dovrà farsi apprezzare se riuscirà a mantenere gli impegni assunti.

Per quanto riguarda la questione ambientale a Crotone, è evidente che ci troviamo in questa situazione a causa della politica e delle varie classi politiche del passato. La variazione del piano dei rifiuti, adottata dalla regione con il silenzio assenso del sindaco, ha permesso a Eni di avviare il suo progetto, senza rispettare le decisioni di gran parte della minoranza in Consiglio, dei comitati e di cittadini professionisti che avevano serie proposte da esporre. E poi c'è stata la sentenza del Tribunale di Milano.

Ben vengano nuove posizioni, ma dal punto di vista istituzionale il merito di aver posto un freno a questa grave emergenza spetta a pochi consiglieri comunali d'opposizione, tra cui il sottoscritto. Se oggi la deriva ambientale non è peggiorata, è grazie alla nostra resistenza, che ha portato alla produzione di sedute pubbliche e atti amministrativi.

Tornando al nostro vecchio detto, i rappresentanti locali (il presidente della regione, il sindaco e il commissario alla bonifica) continuano a "jucari aru curriunu". Balli e promesse si susseguono, ma di concreto non si vede nulla. L'auspicata vera bonifica non è ancora partita.

In sinergia, i tre enti avrebbero dovuto presentare proposte serie per lo smaltimento definitivo dei rifiuti e creare opportunità di sviluppo economico sui siti interessati, affinché i nostri giovani possano tornare e combattere lo spopolamento. È necessario trasformare il distretto energetico selvaggio in un distretto legale, garantendo alla città le giuste royalties e i risarcimenti per lo sfruttamento del territorio. Infine, è cruciale una legge regionale che vieti l'installazione di nuovi impianti e invasi per lo smaltimento dei rifiuti nel crotonese. Ricordo che la mia proposta di legge è stata bocciata dalla maggioranza del Consiglio comunale! Questo si aspetta la gente dagli enti.

Solo così il presidente Occhiuto dimostrerà di amare davvero la Calabria e Crotone, e non permetterebbe, come lui sostiene, che un solo chilogrammo di rifiuti pericolosi venga smaltito nella discarica di Crotone. Altrimenti, rimangono solo parole, e a Crotone sarebbe ora giunto il momento di passare ai fatti.

"Sa jocànu a ru curriu": l'antico detto cattura perfettamente la situazione attuale e i discorsi dei nostri rappresentanti istituzionali; è un esempio lampante di questo atteggiamento. Ripeto: fatti, non parole.

lunedì 7 aprile 2025

L'INSTALLAZIONE DELLA STATUA DI HERA LACINIA E LE MIE CONSIDERAZIONI

 


Il 5 aprile 2025 è stata inaugurata la statua di Era Lacinia. Posso dire che si tratta di un'opera bellissima e ammirabile, ma non mi permetto mai di fare critiche sull'arte, poiché non ne ho le competenze. Tuttavia, posso esprimere alcune riflessioni dal punto di vista amministrativo. E non chiamatelo “rucculu”: da consigliere comunale mi sento in dovere e anche il diritto  di farlo, ancora di più se le considerazioni emergono in maniera spontanea. Spero pertanto che possano essere uno stimolo per gli amministratori e gli addetti nel momento in cui dovranno prendere decisioni al riguardo.

Non posso che applaudire la professionalità dei nostri stimati orafi, Antonio e Michele Affidato; sull'opera non c'è nulla da eccepire. D'altronde, è nostro compito voler valorizzare l'arte, ancor di più se gli artisti sono locali. Ritengo sia nostro dovere far conoscere i talenti che oggi sono orgoglio della città e che domani, con la loro arte, potrebbero portare luce da Crotone al mondo intero. Tuttavia, in quanto amministratore, sento di esprimere le mie opinioni sulle scelte fatte dall'amministrazione (che ho sempre manifestato con i miei dubbi), specialmente quando si tratta di statue o monumenti da erigere. Fui il primo a presentare una mozione in Consiglio Comunale.

È importante chiarire che non sono contrario al decoro urbano né a monumenti che celebrano figure storiche come Pitagora, Alcmeone e Milone, che hanno contribuito al patrimonio culturale globale, ma le divinità pagane non ci appartengono più, oramai superate da oltre duemila anni fa. Riscoprire queste divinità ha poco senso e non rappresenta certo un valore aggiunto per la nostra comunità. È il mio pare! Nient'altro.

Voglio ricordare che, all'inizio di questa amministrazione, fui il primo a proporre l'installazione di una statua di Pitagora, ma la mia proposta fu bocciata anche da alcuni consiglieri della maggioranza di cui facevo parte. Se ora ci sono statue in progetto, sarebbe stato auspicabile dare priorità a quelle sopra menzionate, soprattutto Pitagora (l'avrebbe potuta realizzare anche il nostro orafo), onorando così la nostra identità come "Crotone, città di Pitagora". Un uomo, un filosofo, un matematico che è vissuto in carne e ossa, con una mente brillantissima e unica, meritava di essere celebrato. Le divinità, al contrario, non sono mai esistite nella realtà e non davano salvezza all'uomo, ancor di meno sotto il profilo spirituale. Tant'è vero che i crotonesi, dove un tempo era situato il tempio di Hera Lacinia, realizzarono un importante luogo di culto alla Madre di Dio: Maria Santissima di Capocolonna. Non a caso, oggi c’è chi vorrebbe, anche fra gli amministratori, elevare Crotone a "città di Maria" per la forte devozione del popolo crotonese.

Infine, vorrei menzionare un'opera realizzata da un illustre artista crotonese, Gaspare da Brescia, dedicata a Pitagora. Le sue opere sono presenti in tutto il mondo; è ormai un artista di fama mondiale e a Crotone ha realizzato opere anche formative e informative con la sua scuola pitagorica. Il comune si era espresso positivamente riguardo all'idea, ma l'opera, pur essendo realizzata, non è mai stata collocata, poiché, secondo l’esecutivo amministrativo, doveva prendere forma solo in un luogo non propriamente pubblico, come poteva essere una delle principali strade cittadine o una piazza importante. Per questo motivo, l'artista si è allontanato da chi non ha voluto dare il giusto valore culturale e la  visibilità che Pitagora e, perché no?, anche il grande artista locale meritano.

Un plauso comunque all'artista per la sua meritevole opera, ma le mie semplici riflessioni hanno finalità costruttiva e non sono altro che fondamentali per le scelte artistiche future, affinché esse riflettano la vera essenza di Crotone e sul suo patrimonio culturale. Questo dovrà valere per sempre.

sabato 5 aprile 2025

ECCO I NEMICI DI CROTONE! QUELLI CHE DOVREBBERO DIFENDERCI MA CHE INVECE CI TRADISCONO!


Con quale sfacciataggine si presentano questi individui? Chi li ha mai visti? Chi li ha ammaliati? Legambiente, che avrebbe dovuto essere il baluardo della città, si dimostra complice di un sistema che sfrutta Crotone fino all'osso, dal punto di vista ambientale.

I vertici nazionali, regionali e locali di Legambiente non difendono noi, ma Eni-Rewind! Appoggiano l'ordinanza del commissario Errico, che prevede di trasferire i veleni dai siti contaminati a Columbra, a pochi passi. Ma sono seri? Questa non è una bonifica, è una semplice passeggiata dei rifiuti da un lato all’altro della città! Per conto di chi vi esprimete? Hanno anche un'idea ancora più beffarda e bizzarra: non vogliono che i rifiuti vengano trasferiti fuori regione e non considerano altre opzioni, come la lavorazione in situ o tecniche termiche efficaci, come il desorbimento termico, che sfrutta il calore per volatilizzare e rimuovere gli inquinanti. Vogliono accumoli e nuovi invasi!

Propongono la realizzazione di una discarica di scopo? Immaginate: un'altra discarica a Crotone e ci trasformeranno nella pattumiera d'Europa! 

Legambiente, chi siete davvero? Siete pedine al servizio dei poteri forti? Non rappresentate questa città e non difendete il nostro territorio dai soprusi ambientali. La vostra assenza e il vostro silenzio di fronte alle gravi problematiche di Crotone sono inaccettabili.

Non abbiamo bisogno dei vostri comunicati stampa: vi sfido ancge a un confronto pubblico, uno per uno! Dove eravate quando venivano costruiti inceneritori e termodistruttori? Dove siete stati mentre ampliavano gli impianti di smaltimento rifiuti e autorizzavano discariche in un distretto energetico selvaggio? Vergognatevi! Oltre a non parlare mai con serietà delle problematiche di Crotone, non leggono neanche i report sulla salute dei cittadini dallo studio Ricerche "Sentieri"! Vergognatevi!

venerdì 4 aprile 2025

CROTONE, O SIAMO POLITICAMENTE SOBRI O LA CITTÀ SARÀ CONDANNATA IN ETERNO


È con un cuore affranto che osservo l'entusiasmo che ancora pervade le strade di Crotone, mentre ci si lascia incantare dalle “operette” pubbliche, opere di cemento che si ergono come monumenti a un'illusione. Non sorprende che la gente si lasci abbagliare: in un'Europa che, grazie ai PNRR, investe e costruisce, noi continuiamo a danzare in un circo di promesse non mantenute. Eppure, la mia voce si è alzata in aula consiliare, come un grido disperato contro i mulini a vento, mentre attorno a me regna il silenzio e molti sembrano remare contro la ragione.


Da quanto tempo denuncio l'ENI? Utilizzo la tela di Penelope come simbolo di una lotta che sembra senza fine, un ciclo di promesse che si disfa mentre noi, impassibili, assistiamo. E la mia voce riecheggia nel vuoto: chi ricorda le mie mozioni contro le discariche e gli impianti di smaltimento dei rifiuti? Chi si preoccupa del distretto energetico che ci avvelena lentamente? Abbiamo discusso a lungo di bonifiche, ma ora, che ne è di quelle parole?

E i politici, i membri della maggioranza: ricordano la mia proposta di legge per fermare i soprusi ambientali? Anche quella è stata bocciata, un colpo mortale a un sogno di salute e dignità per la nostra comunità. Ora mi aspetto che la mozione contro l'ENI sull’omessa bonifica sia votata all'unanimità.

La verità è questa: la politica gioca una partita pericolosa, mentre molti cittadini, con gli occhi bendati, si lasciano sedurre dalle illusioni di progresso. Ma il risultato è devastante: il generale Emilio Errigo, Commissario straordinario di governo per il Sito di Interesse Nazionale di Crotone, ha firmato un’ordinanza per avviare “immediatamente gli interventi di bonifica”. Ma di quale bonifica parliamo? Trasportare i rifiuti da un angolo all’altro della città non è una soluzione; è un’illusione che ci condanna a un eterno ciclo di sofferenza.

Il piano prevede il conferimento di una percentuale di rifiuti pericolosi a Crotone e si punta su Colubra come se fosse la panacea dei nostri mali. Ma come possiamo ignorare il dramma sanitario che stiamo vivendo? Ha senso spostare rifiuti a pochi passi da noi, ignorando l’assurdità della situazione? O apriamo gli occhi o saremo davvero condannati come in un olocausto.

giovedì 3 aprile 2025

ELEZIONI CROTONE 2026: SCENDONO IN CAMPO I SOLDATINI, MA IO INVITO I GENERALI A UN INCONTRO PUBBLICO


ELEZIONI CROTONE 2026: SCENDONO IN CAMPO I SOLDATINI, MA IO INVITO I GENERALI A UN INCONTRO PUBBLICO

Le doglie della mozione contro l'Eni.

In vista di una campagna elettorale che si preannuncia rovente, i sostenitori di questa Giunta si sono lanciati in un’operazione di marketing sui social: reel e post per costruire un’immagine impeccabile dell’amministrazione comunale. Questo gioco, pur discutibile, potrebbe anche passare inosservato se condotto con onestà. Ma quando si inizia a colpire gli avversari, la musica cambia. Nasce così “U’Ruccularu”, un termine crotonese che stigmatizza chi osa criticare. È una vera e propria censura mascherata da “protezione” dell’amministrazione. I cittadini sono costretti a parlare bene, pena il linciaggio mediatico. Queste stesse persone sembrano avere solo tempo per scrivere “cretinate”, attaccando e deridendo chi ha il coraggio di esprimere un’opinione diversa. È ora di dire basta a questa cultura del bavaglio!

Chi sono questi signori? Sono persone che non hanno né arte né parte, sicuramente non sono particolarmente dedite al lavoro; forse ricevono in cambio qualche favorino o promesse dal potere. Non affrontano i temi crotonesi, che probabilmente non conoscono, oppure, se li conoscono, tendono ad occultarli e ignorarli. Sono quelle classiche persone che hanno lasciato morire questa città, soffocata dall’inquinamento e dal deturpamento del territorio. Qual è il loro compito? Alcuni verrebbero ingaggiati, altri reclutati come soldatini; a loro è assegnato il ruolo di leoni da tastiera, ma in realtà non sono neppure conigli da tastiera, poiché, nella vita reale, sono pavidi e quindi non possono mostrarsi. Svolazzano su tutti i social, verificano i contenuti, individuano tutti i “mi piace”, prendono appunti e riferirebbero ai vertici. Inoltre, i soldati o le soldatesse hanno il compito di rispondere ai commenti non graditi; alcune volte si identificano, ma quando devono dare la “mazzata”, magari utilizzano un falso profilo. Chi sono gli artefici e i gestori di “U’Ruccularu”? Non mi dilungo oltre, altrimenti mi toccherà scrivere un libro.

Andiamo a vedere il profilo di “U’Ruccularu”: chi potrebbe essere? È ovvio che qualcuno si fa un’idea; basta dare una sbirciata per capirlo. Loro sì, parlano bene in genere dell’operato del sindaco, ma malissimo di chi si contrappone, questa di oggi è la prova! 

Questi signori hanno pensato di attaccare il movimento di cui faccio parte, “Stanchi dei Soliti”, subito dopo la mozione “omessa bonifica” che ho presentato insieme ad altri 11 consiglieri di opposizione. Certo, devono attaccarmi, poiché l’argomento scotta: è quello che questa amministrazione avrebbe dovuto portare a compimento, come le altre tematiche ambientali, motivo per cui noi ci siamo allontanati dalla maggioranza.

Attaccano il movimento come se fossimo rivoluzionari sul cambiamento della città; tutto vero, saremmo stati dei rivoluzionari! Ma solo se questo esecutivo amministrativo ce l’avesse permesso e si fosse adeguato al programma elettorale condiviso; avesse amministrato secondo le aspettative decantate in piazza Marinai d’Italia. Le vetrine luccicanti e la rinascita culturale, cari signori di “U’Ruccularu”, non siamo stati noi ad annunciarli, ma, i sostenitori del sindaco. Noi siamo semplici consiglieri comunali che abbiamo tracciato le linee politiche, ma queste dovranno essere attuate solo sulla base delle intenzioni di chi guida l’amministrazione; altrimenti si rischia di abbaiare alla luna. Ecco perché siamo usciti. La tanto criticata proposta di chiudere piazza Duomo al traffico (perché, di fatto, quel luogo era un vero e proprio parcheggio) non è frutto del mio operato; tant’è che io non ho prodotto nessun atto amministrativo. È un accordo tra il movimento Stanchi dei Soliti e il sindaco, il quale ha il potere di revocare l’ordinanza di divieto di parcheggio in qualsiasi momento. Pertanto, non capisco questi inutili attacchi. La verità è un’altra: oggi, se ci tenete tanto, si può riaprire al traffico, visto che Stanchi dei Soliti aveva fatto la proposta in virtù del fatto che lì c’è il Duomo e, durante le ricorrenze (matrimoni, funerali e altre cerimonie), era un pugno nell’occhio vedere tante automobili, che, fra l’altro, erano di intralcio ai fedeli che si recavano al Duomo. Ripeto, il sindaco ha il potere di revocare l’ordinanza di chiusura. Piuttosto, perché non vi preoccupate della chiusura del sacro edificio, che in un batter d’occhio è stato chiuso da tempo ai fedeli, con l’interno smantellato e senza attualmente alcuna prospettiva futura? Quando inizieranno i lavori e quando termineranno? Per quanto tempo la città rimarrà senza la principale chiesa?

Cari signori di “U’Ruccularu”, di questo dovete occuparvi e non delle cavolate o, meglio, dei “finocchi i timpa”.

Noi non abbiamo cambiato casacca; siamo stati uniti solo da un programma elettorale, che palesemente non è stato rispettato. Tant’è vero che il nostro gruppo è rimasto fin dal primo giorno della sindacatura unito e compatto con la stessa denominazione, mentre il trasformismo puro è avvenuto dagli scranni dei gruppi provenienti dalle liste del sindaco, partite come civiche e oggi divisi in tanti piccoli pezzi con alleanze persino con i partiti che in campagna elettorale li avevano condannati.

Ma la lingua batte dove il dente duole. Sì, perché non bisogna parlare male di Eni; d’altronde, il primo accordo di questo esecutivo è quello di aver ricevuto dalla multinazionale una cospicua somma, senz’altro legittima, ma principalmente al fine di assicurarsi una tranquillità amministrativa. Tuttavia, non conosciamo tuttora se siamo vincolati o meno da alcune condizioni. Ma non non alcuni non vogliono sentir parlare di denuncia di “omessa bonifica”. Devono spiegare i signori di “U’Ruccularu” perché non dovremmo denunciare Eni. Perché temere tanto la mozione? Vi siete dimenticati di quanto questa città sta pagando in termini ambientali e di salute? Ve lo rammento io:

abbiamo diversi siti posti sotto sequestro perché costruiti con il CIC, un materiale non ritenuto idoneo all’edilizia stradale, che andava smaltito come rifiuto; i siti industriali inquinati, con la presenza di arsenico, nichel, cadmio, zinco e piombo, superano i limiti previsti dalla legge. Piazzali con metalli pesanti. La bonifica viene effettuata solo se esiste l’inquinamento accertato, e quello di Crotone è stato accertato dal Tribunale di Crotone. Per voi è normale che, dopo trent’anni, si parli ancora di bonifica? Vi siete dimenticati che questa era l’amministrazione che avrebbe dovuto portare a termine la bonifica? Mi fermo qui! Non voglio parlare del distretto energetico selvaggio che sta aumentando le gravi malattie; non voglio parlare delle autorizzazioni concesse per nuovi parchi eolici e quant’altro. I signori di “U’Ruccularu” mi accusa di non aver offerto soluzioni concrete alla questione ambientale in questi quattro anni di maggioranza. Basterebbe solo il freno che ho dato, altroché! Chi ha prodotto gli atti per dire no alla mega discarica di Giammiglione? E il blocco per evitare l’innalzamento della discarica Columbra? Chi ha preso posizioni contro chi, a mare vicino alle nostre spiagge, voleva realizzare il parco eolico offshore? Chi sta mettendo in guardia sull’ampliamento di A2A per lo smaltimento dei rifiuti ospedalieri? Vogliamo parlare del grosso impianto di rigassificazione? Io in merito ho presentato una mozione. Voglio parlare della bonifica? Quali azioni ha messo in atto la maggioranza, di cui io facevo parte? Quella stessa maggioranza che mi ha bocciato la proposta di una legge regionale che avrebbe tutelato Crotone dai soprusi ambientali! Anche su queste tematiche mi fermerò, altrimenti ci vorrebbe un romanzo. Quindi, signori di “U’Ruccularu”, spiegatemi voi cosa sta facendo la mia ex compagine amministrativa! Argomentate, per favore!

Vi chiedo solo di smetterla con i profili anonimi e le faccine sconosciute; la città ha bisogno di argomenti che si trattano alla luce del sole e non con l’anonimato. Con me non la spuntate; uscite allo scoperto e, se avete il coraggio, vi invito a un confronto pubblico. La città non ha bisogno di anonimi, qualunquisti e quacquaraquà, ma di persone schiette, serie, di uomini e donne libere che costruiscano il tanto decantato bene comune.

mercoledì 2 aprile 2025

LA "MAGNA QUAESTIO” CROTONESE: PRESENTATA MOZIONE PER DENUNCIA A ENI PER OMESSA BONIFICA!

Crotone non può più aspettare: è giunto il momento di affrontare la "Magna Quaestio" della nostra città, ovvero la bonifica! Senza una vera svolta morale, socio-culturale e sanitaria, ogni progetto è destinato a fallire. La salute dei cittadini deve essere al centro di ogni considerazione.

Il 23 maggio 2024, il Consiglio Comunale di Crotone ha votato all'unanimità un’altra nostra fondamentale mozione, chiedendo al sindaco di valutare la denuncia contro ENI Rewind per "omessa bonifica". Ma ad oggi, nulla è cambiato. È ora di tornare in aula, rinnovare la nostra determinazione e affrontare un problema che si protrae da troppo tempo. La salute pubblica non può essere sacrificata, e questa battaglia è più urgente che mai!

Non ci sono opere che possano risollevare Crotone se i cittadini non ottengono giustizia. La denuncia contro ENI Rewind per violazione delle normative sulla bonifica è un passo indispensabile. Non possiamo più tollerare che i rifiuti giacciano nei siti industriali, mentre il futuro della nostra comunità è a rischio.

Ieri ho presentato, insieme ad altri undici consiglieri comunali di opposizione, una mozione che pone la salute dei cittadini al primo posto. Solo attraverso una seria bonifica potremo aspirare a una vera rinascita socio-culturale ed economica. Non possiamo permettere che l'indifferenza continui a minacciare il nostro futuro. È tempo di agire!

Questa città è sempre stata tradita da politici e rappresentanti delle istituzioni, e abbiamo l’obbligo di non fidarci di nessuno! Oggi più che mai, dobbiamo essere determinati. Se il sindaco, durante la sua audizione presso la Commissione parlamentare ecomafie, apparentemente abbia preso le distanza dalla multinazionale che opera da decenni a Crotone, oggi deve passare ai fatti, poiché sono trascorsi quattro anni di amministrazione e la questione è sempre più confusa e ingarbugliata. Quante volte in aula ho ribadito che l'ENI non ha mai voluto effettuare una seria bonifica? Ho utilizzato la metafora della tela di Penelope: di giorno tesseva e di notte, quando nessuno la vedeva, disfava. Oggi l'ENI, nell'antica capitale della Magna Grecia, che è Crotone, ha incarnato pienamente questa metafora. Questi sono i fatti!

Sono passati diversi anni senza che si fosse avviata una seria bonifica. Eppure, non è stata nemmeno scelta una tecnica definitiva per affrontare il problema. È stata esclusa l'ipotesi di trattare i rifiuti in loco, la cosiddetta "bonifica in situ", una soluzione che avrebbe consentito di intervenire direttamente sul terreno o sulla falda senza dover rimuovere i materiali contaminati. Inoltre, sono state trascurate tecniche termiche efficaci, come il desorbimento termico, che sfrutta il calore per volatilizzare e rimuovere gli inquinanti. Oggi ci si oppone anche a quanto stabilito dal Tribunale di Milano riguardo al trasferimento del materiale contaminato fuori regione. Insomma, si può parlare di tutto, ma non di bonifica; semmai di una “finta”, o a limite, di una semplice messa in sicurezza, e questo è inaccettabile.

N.B. Altri firmatari: Pedace Enrico, Manica Antonio, Riga Salvo, Cantafora Anna Maria, Meo Fabrizio, De Vona Andrea, Giancotti Carmen, Fiorino Giuseppe, Prisma Cristian, Tesoriere Andrea, Chiara Capparelli.