Mentre il Comune avvia le pulizie delle spiagge, la Regione Calabria esclude Crotone dal prolungamento della stagione balneare fino al 31 ottobre, come avviene in altre località della costa. Un paradosso che penalizza una città già in difficoltà, dove il clima mite dovrebbe rappresentare un’opportunità per sviluppare il turismo e creare posti di lavoro fino al periodo natalizio.
In questi giorni, in III Commissione consiliare, si discuteva il piano spiaggia per preparare l’estate. Durante il dibattito, la Consigliera Anna Maria Cantafora , pur senza che l’OdG fosseOproprio inerente, ha preso la parola con toni duri, denunciando un grave problema: nonostante le promesse di assunzioni e crescita, Crotone è ancora esclusa dal piano regionale, perché l’Ufficio competente del Comune non ha concesso le autorizzazioni a causa di carenze di personale, fra ferie e assenze.
Un’assurdità che conferma come, sotto la facciata di una città in crescita, si nascondano ritardi e inefficienze che continuano a sabotare il vero sviluppo di Crotone. Turismo, attività commerciali (sempre meno, basta vedere centro città) e occupazione restano le grandi emergenze irrisolte, mentre la stagione balneare rischia di naufragare tra apparenza, propaganda e burocrazia sempre più inceppata.
Se i cittadini non comprendono che gli annunci e tagli dei nastri sono strumenti di una macchina pubblicitaria e di propaganda, la città muore. Ignorare i problemi annosi come ambiente e salute, storia, cultura e turismo, che, guarda caso, sono sempre trascurati e/o bloccati, non vi sarà mai possibilità di crescita. È ora di svegliarsi: il declino si ferma solo con consapevolezza e azione concreta!
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