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ALLA MANIFESTAZIONE CONTRO ENI A CROTONE ERANO PRESENTI QUELLI COME LE VACCHE DI FANFANI!

Quando l'OVS (Opera Valorizzazione Sila) si occupava di bonificare il nostro territorio (Corazzo e la Valle del Neto), il Governo sosten...

sabato 31 dicembre 2022

È MORTO BENEDETTO XVI, UN GRANDE PAPA. IL KATECHON.

Che tristezza, è morto papa Benedetto XVI.  Per me ci ha lasciato il Mosè del 21esimo secolo, lo spartiacque tra chi vuole una nuova Chiesa adatta al mondo e chi desidera restare in quella secondo il Vangelo di Cristo Gesù. 

È morto il katéchon, colui il quale tratteneva, impediva una nuova svolta della fede apostolica romana.

Con profondo dolore ho scritto due parole per un uomo che in questi anni è vissuto in piena solitudine, sotto la totale indifferenza, dimessosi con motivazioni poche chiare, senza mai lasciare il munus Petrino, esiliatosi nel Monastero Mater Ecclesiae con un titolo "papa emerito" inesistente nella bimillenaria storia della Chiesa. 

Non mi divulgo più di tanto, in questo triste momento posso solo offrire preghiere per l'umanità che ahimé senza di Lui alle soglie del 2023 non gode di uno splendido futuro.

domenica 2 ottobre 2022

CROTONE CAPITALE DELLA CULTURA, IDEA DA SOSTENERE


Il dott. Luigi Bitonti attraverso l'Associazione Culturale "Paideia", di cui egli è presidente, vorrebbe promuovere la candidatura di Crotone a città della cultura per l'anno 2026. 

Ritengo che l'idea è da sostenere, ancor di più, se finalmente, una volta tanto, usciamo dagli stereotipi di sempre, da quei pregiudizi che ci bloccano e non ci aiutano a far crescere il livello e le potenzialità di questa città.

Fondata con il nome "Kroton" alla fine dell'VIII secolo a.C. ad opera degli Achei, dove vanta la nascita della scuola filosofica, fondata da Pitagora e la scuola medica, di cui qui prestavano le brillanti opere Alcmeone e Democede, a Kroton esistevano i primi e grandi atleti, come Milone, vincitore di molte Olimpiadi.

Abbiamo l'obbligo e anche il diritto di fregiarci di questo titolo, poiché Crotone merita, vanta di essere una delle più importanti città della Magna Grecia e che ha largamente contribuito a costruire la storia della Calabria,

È anche un motivo in più per le associazioni culturali, le scuole, professori e studenti, professionisti, affinché possano fattivamente contribuire alla crescita socio-culturale della città e al raggiungimento del tanto auspicato bene comune.



lunedì 19 settembre 2022

PAPA BENEDETTO ALLA SUA VENERANDA ETÀ È SULLE TRACCE DEL NOSTRO GIOACCHINO DA FIORE. PERCHÉ?

Mi è suscitato particolare interesse in questi giorni per conoscere meglio la vita di un nostro conterraneo di Calabria, il beato Abate Gioacchino Da Fiore (farà anche piacere ai miei amici Mariuccia Scarcelli e Luigi Bitonti) ed ho, quindi, deciso di conoscere il pensiero di questo grande illuminato, tant'e' che papa Benedetto XVI, agli sgoccioli della sua vita a sorpresa ha scritto al presidente del centro internazionale di studi gioachimiti di San Givanni in Fiore, dove è presente anche una suggestiva e imponente abbazia edificata nel 1215.

Cosa passa per la testa di Papa Benedetto perché voglia far emergere i pensieri del monaco calabrese?

"Quando negli anni Cinquanta scrissi il mio lavoro sulla Teologia della storia di San Bonaventura dovetti utilizzare l'edizione del cinquecento, pubblicata nella Repubblica di Venezia. A quel tempo- scrive Ratzinger al presidente del Centro Studi - Gioacchino da Fiore era ancora considerato un sognatore sulla cui opera si preferiva tacere".

In effetti gli scritti di Gioacchino sono stati oggetto di forti discussioni e di tanti animati dibattiti. Ma perché oggi suscitano particolari interessi, financo da un papa? Forse vi siano delle profezie attinenti ai tempi d'oggi?

Beh, ritengo, che la cosa mi incuriosisce tanto, ne varrà senz'altro la pena sbizzarrirci in questa grande opera, in fondo si tratta di un "beato', calabrese, che nel futuro potrebbe essere anche proclamato dalla chiesa Santo.

venerdì 16 settembre 2022

STRADA STATALE 106, VANO È IL SACRIFICIO DI CHI MUORE SULL'ASFALTO, TANTI BRAVI A GIUDICARE.


Prima di esprimere la mia opinione in merito alla questione "strada statale 106", cosiddetta "strada della morte ", voglio fare una doverosa premessa e poi porre in seguito delle domande.
Ritengo, prima di tutto, che le regole sulla sicurezza dovranno essere rispettate, gli autisti dovrebbero guidare nell'assoluto rispetto delle norme dettate dal Codice stradale. Ogni conducente di veicoli dovrà far in modo di prevenire i pericoli legati all’imprudenza e alle disattenzioni.

Detto questo, voglio intervenire su un nuovo "modus dicendi", che si diffonde sempre di più proprio dalle nostre parti, lasciando intendere che i trasgressori, quelli che superano i limiti di velocità esistano solo da noi, far passare a tutti i costi, che siamo i più sprovveduti e spericolati, come se gli sfortunati, che dovranno transitare per forza di cose tutti i giorni la "106" fossero degli incoscienti e degli incivili. 
Proprio su questo voglio intervenire, poiché, la gente, oltre a subire il danno di non avere un'infrastruttura efficiente e decente, subisce anche  l'umiliazione di essere additati come persone irresponsabile. 
Che sfortuna che abbiamo...! 

Questa situazione la vivo quando mi confronto per le problematiche tra nord e sud del paese, ma ancora più beffardamente mi si ripresenta quando discuto della disparità che c'è tra il versante jonico e il tirrenico della Calabria, dove in quella zona della regione (i cittadini sembrano di serie A), godono di tutte le infrastrutture che merita la gente civile: porto, aeroporto, ferrovie di breve e lunghe percorrenze, freccia rossa, strade, tangenziali e autostrade.

E' noto a tutti, ma lo confermano anche i dati ufficiali, che i trasgressori del Codice stradale si trovano dappertutto, in tutta Italia, da nord a sud del paese. Non capisco perché dobbiamo farci male da soli, autodenunciarci, facendoci financo passare come irresponsabili! Lo trovo assurdo! Sembra che questo territorio sia odiato dai propri cittadini e che rende vano il sacrificio delle povere vittime del passato, presente e futuro.

Ho potuto constatare dai Social, anche sui miei post, che dai commenti, pur percependo che c'è tanta gente, con sincerità, fa autocritica, ma noto nello stesso tempo, con dispiacere, il continuo spuntare di commenti scritti con cattiveria, fra l'altro, da persone anonime arrivano posizioni sgradevolissime,  accusando i cittadini, utilizzatori della "strada della morte" come indisciplinati.
Ho notato che vi sono persone con falsi profili commentano (e spesso cancellano ciò che scrivono) con il solo scopo di infangare gli autisti. Mi domando: ma chi sono queste persone? Leoni da tastiera per screditare la gente e difendere il cattivo operato delle istituzioni?

Non esistono persone infallibili. Persino per un pilota di punta può essere fatale il destino.
Ci sono conducenti che commettono errori inavvertitamente, ma altrettanto sono commessi volutamente. Alzi la prima pietra chi sull"autostrada non ha mai superato i limiti di velocità! 
Da questa parte non esistono conducenti meno rispettosi delle regole stradali, ma la verità è che non esiste la strada: la "106" è assolutamente inadeguata, fatiscente e va necessariamente riammodernata. Punto! 
I politici tutti, dovremmo essere compatti, in particolare il Presidente della regione, dovrà inserire largomento come punto principale nella sua agente. Sfido chiunque, se qualcuno sia in grado o meno di rispondere alle domande che in seguito pongo, specialmente ai bacchettoni, che danno colpa solo e sempre ai conduttori dei veicoli.

-✅la strada statale 106 è stata progettata nel 1928, oggi, anche se a dire il vero in direzione Nord in parte è stata riammodernata, dopo quasi un secolo, quanto ancora bisogna aspettare per renderla tutta efficiente?

- ✅Un tempo sulla strada 106, quindi un secolo fa, nei vari accessi poderali della statale transitava solo qualche animale da soma, mentre oggi transitano grossi mezzi agricoli (trattori, mietitrebbie ecc.), ieri rispetto ad oggi è la stessa cosa?

- ✅Un tempo c'era la ferrovia efficiente, da Crotone partivano treni per tutte le importanti città d'Italia, non mancavano le destinazioni locali, oggi che le locomotive sono diventate una rarità, la gente della fascia Jonica non utilizza di più la propria autovettura?

- ✅Un tempo raramente le famiglie possedevano una macchina, oggi, invece, ogni nucleo famigliare non ne possiede una o due vetture?

- ✅Un tempo, a Crotone con la ferrovia e il porto più efficienti per il transito delle merci c'erano diverse opzioni, mentre oggi, i consumi sono moltiplicati, sulla famigerata strada non sono diventati innumerevoli i trasporti con Tir?

-✅ Un tempo la strada è stata costruita lungo tutto i litorali e per gran parte non esistevano centri abitati, in seguito, è vero o no, che sono nate diverse cittadine sulle intere tratte? E che rallentano continuamente lo scorrimento veicolare.

- ✅Un tempo non esisteva il problema del dissesto idrogeologico, quindi, è vero o no, che appena cade una pioggerellina la "strada dei martiri" diventa piena di fanghi e detriti?

✅Un'altra domanda: i cittadini viaggiano più stressati su una strada efficiente e libera o su una strada come la 106? Ancor di più per un  conducente diventa tutto più snervante dai continui divieti, tutor e controlli elettronici di ogni tipo e i vari viaggi sono ricordati dalle pesantissime sanzioni.

È vero qualcosa l'ANAS l'ha fatta (diciamo qualche accontentino), regalandoci tante rotonde da farci pentire,  molte delle quali, infatti,  si sono rivelate inadatte e pericolose. 
Tutto questo è normale? Sprecare un po' alla volta tanto danaro, ma l'importante è che gli abitanti della fascia Jonica non vedranno mai il  completamento della famigerata 106.

Prima di esprimere giudizi sugli autisti nel definirli scorretti e indisciplinati, non sarebbe opportuno dire tutti insieme, almeno noi del versante jonico, che siamo orfani delle istituzioni e in mano a persone senza scrupoli?

domenica 11 settembre 2022

SENZA LA VIA STRETTA NON CI SARÀ SALVEZZA. CI SARÀ UNO SPARTIACQUE CONTRO LA MASSONERIA?


È come se non esistesse questo papa, ma è vivo e longevo, per me, Ratzinger, è lo spartiacque per eccellenza, è il nuovo Mosè in questa falsa epoca, che pur non estendendo il suo bastone per separare le acque del Mar Rosso e offrire agli israeliti la possibilità di camminare sulla terra asciutta, utilizza il silenzio, la sofferenza e l'incessante preghiera verso la sua Chiesa. Lui c'è, ed offre al suo popolo un'ancora di salvataggio.

Insomma Mosè divise le acque del mare e nello stesso tempo divise i figli d'Israele da una terra che li teneva schiavi ad un'altra che li avrebbe dato libertà e prosperità. Oggi forse la medesima situazione si ripresenta.

 C'è infatti un popolo che vuole restare nella "non verità" e un altro che vuole redimersi.C'è chi vuole una Chiesa mondana e che si adegui ai tempi e alle esigenze umane, chi vuole che non si esca fuori dalla bimillenaria dottrina.

Tutti sappiamo che uno dei principali nemici della fede Cattolica è la massoneria, la quale utilizza tutti i mezzi per cambiare la fede insegnata da nostro Signore Gesù Cristo, una fede legata alle cose del mondo e al più sfrenato modernismo. Non a caso la Massoneria, pur usando i simboli cristiani, fornisce in maniera subdola un significato opposto, un modo prettamente satanico, con sottili differenze per snaturare la Chiesa Cattolica e condurla verso la via larga e non più su quella stretta insegnata da nostro Signore Gesu Cristo.

La sopraindicata organizzazione nel tempo è riuscita ad entrare nelle sacre mura e farsi rappresentare anche da nuovi prelati, i quali stabiliscono nuove linee che più delle volte appaiono di natura esoterica ed eretica.

Ci sono circa seicento documenti, approvati dai Papi, che condannano la Massoneria, in qualunque forma. La Libera Muratoria «nega in linea di principio il valore della verità rivelata», rifiutando ogni fede nei dogmi insegnati dalla Chiesa. Eppure oggi la massoneria non è condannata, anzi detta nuovi principi.

Nel vendutissimo libro di Andrea Cionci "Codice Ratzinger", spiega bene, che Benedetto XVI è stato ed è tuttora vittima di questo sistema. È stato tolto di mezzo da una loggia massonica, detta "mafia di San gallo", un gruppo di vescovi e cardinali erano soliti convenire ogni anno nei pressi della cittadina svizzera per contenere la svolta conservatrice di Benedetto XVI, per favorire poi le sue dimissioni e, infine, per eleggere un nuovo papa portatore delle istanze riformatrici e liberali. Uno di questi prima di morire, Godfried Danneels, confessò la triste narrazione.

Ratzinger, vecchio e apparentemente inutile, potrebbe ricevere da Dio ancora coraggio e forza nella preghiera, forse per questo il Signore ce lo tiene in vita, poiché nella sua longevità sarebbe ancora un nuovo spartiacque nel mare di peccati e di tante eresie che questo terzo millennio ci offre.

venerdì 9 settembre 2022

IL MALEAFFARE FA BUCHI DI MILIARDI NELLA SANITÀ E LA POLOTICA CHIUDE I REPARTI. OVVIAMENTE A CROTONE.

Mentre a Crotone si annunciano aperture di possibili indesiderati cantieri, parchi eolici offshore, rigassificatori ecc, le istituzioni matrigne nei confronti del crotonese annunciano chiusure. Ora la notizia eclatante è a danno dei poveri dializzati in cura presso il reparto di Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale San Giovanni di Dio, che quanto prima si vedranno privi di un centro di riferimento. Per loro la destinazione è di recarsi in altri ospedali, presumibilmente a Catanzaro, percorrendo la cosiddetta "strada della morte".

La notizia sta facendo preoccupare seriamente i pazienti ed i loro parenti, che si vedono umiliati e abbondanati da una falsa politica e da un mondo che in tempi pandemici, qualche morto in più pare che non faccia notizia.

Sono consigliere comunale della città di Crotone e da parte mia è doveroso esprimere il mio disgusto, ancor di più in piena campagna elettorale, nella quale nessuno dimostra di avere a cuore questo territorio.

                                VERGOGNA!


mercoledì 7 settembre 2022



"Torna u ciucciu ari vruacculi" dice un vecchio detto,  e qualche amico crotonese direbbe "E comu simu bravi e comu simu belli". 

Io aggiungo: "Si fanno i conti senza l'oste".

Andrea Agostinelli, presidente dell'autorità di sistema portuale dei mari Tirreno meridionale e Jonio, forse non sa che il 26 gennaio 2022, il Consiglio Comunale di Crotone ha espresso con una delibera approvata a maggioranza la contrarietà al rilascio della concessione demaniale marittima per la realizzazione e l’esercizio di un impianto eolico off-shore, di tipo “galleggiante”. 

Agostinelli  nelle giornate agostane ci  riprova sotto un'altra forma di investimento: la costruzione di nuovi hub di produzione degli impianti offshore, infischiandosene della massiccia volontà dei cittadini.

Praticamente si prevederebbe a Crotone l'installazione di nuove strutture nel mare a bassa e alta profondità mediante corpi galleggianti per la realizzazione di torri eoliche equivalenti per altezza alla tour Eiffel di Parigi. Mi chiedo: Che ne sarà del nostro mare?

Non abbiamo bisogno di nuovi HUB come l'ospedale e la stazione ferroviaria ecc.?

domenica 4 settembre 2022

DUE PAPI E DUE FEDI?


 "Vidi anche il rapporto tra i due Papi. Vidi quanto sarebbero state nefaste le conseguenze di questa falsa Chiesa. L’ho veduta aumentare di dimensioni; eretici di ogni tipo venivano nella città (di Roma). Il clero locale diventava tiepido, e vidi una grande oscurità”. (1820)

Queste parole si rivelano come profezia uscite dalla bocca della mistica Beata Anna Katharina Emmerick il 13 maggio 1820. Le stesse non smentiscono quelle rivelate nel terzo segreto di Fatima, d'altra parte in duemila anni di storia la presenza di due papi non si è mai vista, la stiamo vivendo solo oggi. D'altronde, il vicario di Cristo, Pietro, è una sola persona. 

Chi è di fede cattolica non può far a meno della dottrina della Chiesa e delle esperienze vissute da grandi uomini, santi e martiri che ad Essa  appartengono. In questo caso parliamo di una donna che presto diventò suora, per dedicarsi unicamente alla preghiera e alla speciale devozione nei confronti della Vergine Maria, aveva anche il dono delle stigmate e nelle sue visioni sono rimaste a testimonianza numerose profezie, sempre più frequenti. Tra le rivelazioni più suggestive della monaca vi è sicuramente la Passione di Cristo descritta in ogni singolo dettaglio e in modo realistico, il dolore del quale fu vittima il cuore della Vergine Maria nel vedere il corpo martoriato del figlio mentre lo accompagnava lungo la via della croce.

Le affermazioni della mistica rimangono ancor oggi uno dei tanti enigmi che si celano dietro la nostra relogione. Ma in questo preciso periodo storico, nel quale appunto vi è la compresenza di due Pontefici, la profezia della Emmerick sembra essersi avverata, e non si può certamente far finta di niente e prendere per buono solo ciò che non è preoccupante.

Se siamo cattolici non possiamo fare a meno delle testimonianze dei santi e non possiamo far a meno di chiederci se siamo o meno sulla giusta via, specialmente oggi, dove spesso nella Chiesa prevalgono idee di modernismo e relativismo, che portano spesso tanti  "servitori di Cristo" verso visioni eretiche, che palesemente non hanno nulla a che vedere con quanto ha lasciato il figlio di Dio, nostro Signore Gesù Cristo.

domenica 28 agosto 2022

ORA IN CAMPAGNA ELETTORALE TUTTO FA BRODO...


Come si dice: meglio tardi che mai". Mi dispiace per gli amici di Fratelli d'Italia, ma così non è proprio onesto. Con la famigerata pandemia (causata da un virus di laboratorio, che nessuno ne vuole più parlare...) hanno consentito che ogni riflessione medica legata al potere mondialista fosse Vangelo, contro ogni principio e parere espresso da veri illuminati, financo da quello del premio Nobel della Medicina! 

Hanno trasformato il vaccino come unica cura essenziale, al di sopra di tutto, anche dell'intervento divino, (non a caso è stato benedetto da un papa, attraverso ampia pubblicità mediatica) dopo che tutti i partiti, di maggioranza e minoranza, omologati all'idea,  tranne qualche sparuto parlamentare che ne subito le conseguenze, messo subito alla gogna, a tacere e cacciato dall'aula.

Il vaccino insomma diventa dogma da difendere e guai per coloro i quali non si sottoponevono al miracoloso siero: li licenziano  dal lavoro con disumana disinvoltura, lasciandoli a casa senza nessuna pietà e misericordia.

Dopo tanti problemi, abusi e soprusi che non sto qui ad elencare, rammento solo la famosa tessera verde "green pass", oggi, a un mese prima delle elezioni arriva la proposta dell'onorevole Giorgia Meloni: una Commissione d'inchiesta sulla pandemia.

Chissà perché l'idea non è partita prima! Parte adesso perché ogni programma è solo finalizzato e finisce in campagna elettorale.

giovedì 11 agosto 2022

TRA POESIA, LIBRI E MUSICA. IL GUSTO DI UNA SERATA CULTURALE.


Grazie per la bella serata trascorsa ieri sera presso il Bar di Anna per l'invito ricevuto dalla Presidente della #ProLoco di Scandale, Avv. Adele Rizzuto, affinché nel Concorso di Poesia facessi parte della Commissione dei giurati.

La serata è stata caratterizzata anche dalla presentazione dei libri di Lucia Audia e Martino Carvelli. Non sono mancati alcuni momenti commoventi nel ricordare Mimma Ierardi Giovinazzi, autrice di tante poesie. 

Tanti concorrenti con quattro vincitori: primo posto in ex aequo Ilenia Bitonti e Giovanni Coriale; il secondo è stato attribuito ad Aurora Tavano e il terzo ad Alessandra Madia. Presenti due importanti ospiti, i poeti in vernacolo, Carmelo Ferrazzo di San Mauro Marchesato e Filippo Il Poeta Scalzi di Isola Capo Rizzuto.

La serata è stata interamente animata dalla bellissima Emanuela Trivieri, che con la sua splendide voce continua a farci riscoprire il suo eccellente talento.

I momenti sono stati registrati dal giornalista Rosario Rizzuto e l'intera serata è stata brillantemente condotta dalla splendida presentatrice Elena Consentini.

Il prossimo appuntamento della Pro Loco si terrà Il 18 sera c.m. sempre nel prestigioso bar di Anna, dove sarà invitata la cittadinanza a una grande serata dedicata al tipico dolce "u #crustulu".

CROTONE, REGOLAMENTO PER LO SVOLGIMENTO E LA VIDEOREGISTRAZIONE DELLE SEDUTE CONSILIARI.

UN PO' DI CHIAREZZA. Premesso che le convocazioni degli organismi assembleari in modalità "da remoto", ha assunto in tutto il mondo particolare importanza a seguito del propagarsi dell'emergenza da Covid -19. 

A tale scopo lo strumento normativo previsto era stato l'art.73 del d.l. 18 del 17 marzo 2020, convertito con modificazioni in legge n.27 del 24 aprile 2020. Il tutto è stato apportato al fine di garantire la partecipazione dei componenti in condizioni di sicurezza. La suddetta normativa, come è noto, è cessata con la fine dello stato di emergenza.

Il fenomeno attribuito alla causa pandemica, ancora di più oggi, dove spesso si annunciano nuove ondate ed impennate, costringe gli enti di adottare e/o modificare il regolamento al fine di garantire e gestire nel migliore dei modi il collegamento da remoto. Pertanto il comune di Crotone nel Consiglio del 5 agosto 2022 avrebbe dovuto deliberare le modifiche e integrazioni per lo svolgimento e la videoregistrazione delle sedute in via telematica e in presenza. 

Un atto dovuto! Nulla di strano, anzi, ancor di più qualora dovessimo trovarci ulteriormente nelle spiacevoli cause Covid. In queste circostanze è necessario armonizzare lo svolgimento secondo i principi di buon andamento, imparzialità, efficienza, efficacia ed economicità così come previsto dalla Carta Costituzionale.

Nelle Commissioni Consiliari del comune di Crotone si è tanto discusso, addirittura alcuni membri dell'opposizione hanno dibattuto fino all'ultimo istante animatamente financo durante il Consiglio comunale, tant'e' che è stata abbandonata l'aula facendo venir meno il numero legale, per poi deliberare il punto in seconda convocazione, il quale è passato nella giornata successiva ad un'unanimità, alla presenza di 14 consiglieri. Questi ultimi hanno votato non perché favorevoli alle videoconferenze selvagge, come, ahimé! In questi giorni sembra che si voglia far passare, ma l'atto serve all'ente e ai consiglieri che vogliano adempiere ad un dovere istituzionale, cioè quello di normare le sedute a distanza. Cosa c'è, quindi, di strano? Rispetto a chi desidera che in qualunque seduta, financo nelle Commissioni, la modalità sia mista (in presenza e a distanza) liberamente, secondo piacimento del Consigliere.

Su questo argomento, io personalmente, ma anche il gruppo "Stanchi dei soliti" di cui rappresento, siamo da sempre contro le sedute da remoto (fra l'altro a me più convenienti, visto che spesso viaggio da Scandale), abbiamo accettato tuttavia la delibera così come proposta ieri in Consiglio comunale con senso di responsabilità al sol fine di regolarizzare una questione che fino a qualche giorno era priva di precisi regole, resta comunque valida l'ipotesi di demandare in Commissione per suggerimenti al fine solo di migliorare la proposta.

Ecco in linea generale il contenuto di delibera: la convocazione della seduta del Consiglio comunale, in modalità da remoto o mista debba essere prevista solo in casi straordinari ed eccezionali previo parere favorevole della Conferenza dei capigruppo che il Presidente del Consiglio comunale è obbligato a chiedere. Qualora la richiesta pervenga dai singoli consiglieri è doverosa e opportuna una preventiva comunicazione da parte degli stessi, motivata, da rendersi con modalità e termini del Regolamento, attraverso formale dichiarazione secondo i criteri stabiliti dal D.P.R. 445-2000.

sabato 16 luglio 2022

E ORA LE POSIZIONI DI DRAGHI CONTRO LA RUSSIA SI RIPERCUOTONO SU CROTONE


In questo conflitto tra Ucraina e Russia, l'Italia avrebbe dovuto, come sempre, assumere una posizione neutrale e di pace, invece il filo americano Mario Draghi ha fatto di tutto per rompere i rapporti con la Russia, la quale fornisce al nostro paese il 40% di gas.

Ora, la carenza di gas induce l'Italia a trovare le soluzioni per colmare la grave crisi energetica, così si pensa di creare nuovi depositi da Gas Naturale liquefatto (GNL), che viene ottenuto raffreddando il gas naturale, dopo essere stato separato dall'acqua e dalle altre sostanze mediante alte temperature.

Dopo questa trasformazione, il gas naturale allo stato liquido occupa volumi 600 volte inferiori rispetto allo stato gassoso e può essere quindi facilmente trasportato lungo le rotte marine. In questo caso, una politica filo americana consentirebbe di trasportare il gas dall'America in Italia con il solo scopo di chiudere i battenti con la Russia (pazzia politica!).

Una volta raggiunto il luogo di destinazione, in questo caso Crotone, questo potrebbe essere uno dei luoghi di deposito e di distribuzione per l’alimentazione dei mezzi di trasporto pesanti oppure di impianti industriali o piccole reti.

Quanto ci costerà il gas? E per Crotone quali futuro ci sarà? In una città che ha già tanti problemi ambientali, l'ubicazione di queste strutture potrebbe invadere le nostre coste di navi adibite al trasporto di Gnl (preferisco le navi da crociera). Una sola fuoriuscita inquinerebbe il nostro mare; inoltre, per le popolazioni significherebbe assoggettarsi a un continuo rischio: una sola esplosione potrebbe essere fatale per i cittadini e l'intera città.

martedì 28 giugno 2022

 


Era il 27 maggio 2013 quando divenni sindaco di Scandale; per l'occasione, mi salutò e si congratulò con tanta cordialità il prof. Italo Scaramuzzino, il quale fu primo cittadino di Scandale per ben 16 anni, dal 1968 al 1979 e dal 1983 al 1988. Erano i tempi in cui l'Italia era spaccata tra comunisti e democristiani: io, pur essendo giovane, ero un suo avversario (allora aderivo al Movimento giovanile DC), ma con il passare degli anni la rivalità, pur sempre rispettosa, ha ceduto il posto all'amicizia: scoprii, al contrario, di condividere con Italo più cose di quanto non condividessi con altri.

Riposi in pace.

martedì 21 giugno 2022

A CROTONE UNA NUOVA MAGNA GRECIA DA UN MILIARDO DI EURO.

Ieri pomeriggio a Crotone nel Centro Congressi  Alkmeon del Gruppo Marrelli è stato presentato il progetto "Magna Grecia Park" dal costo di un miliardo più iva di euro.

Un grande parco dei divertimenti sul tema della Magna Grecia, che dovrebbe avere un'attrazione tra i due e tre milioni di visitatori all'anno così  come Disneyland Paris ed Europa Park in Germania. 

Il sogno lo vuole concretizzare l'ingegnere Antonio Lidonnici, il quale ha impiegato due anni di lavoro insieme ai suoi più stretti collaboratori: giuridici, storici ed economisti.

Lidonnici davanti ad una numerosa platea ha illustrato il suo progetto che dovrebbe sorgere su un’area di almeno 180 ettari, ancora da individuare, impiegherebbe 700 persone e quasi 2.000 lavoratori stagionali.

Al momento hanno preso parte diversi imprenditori coordinati da Confindustria Crotone, i quali hanno conferito 5 mila euro di sottoscrizione spontanea.

Il progetto è un parco a tema, un modello di sviluppo basato quindi su cultura e divertimento, ispirato alla Magna Grecia. Come dice il resto di una canzonedel nostro grande #RinoGaetano: " chi vivrà vedrà".




domenica 29 maggio 2022

Spopolamento e disparità tra l'area jonica e tirrenica della Calabria.

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid0QVTbZUs9nuKJ7UrwxW9CdvhWUa3LhCMTk5jRk3qcMeN5WoG12N99s49srtR37PSml&id=100001642737036

domenica 15 maggio 2022

MOZIONE INVIATA AL CONSIGLIO COMUNALE DI CROTONE CONTRO LO SPOPOLAMENTO E LA DISPARITA’ TRA L’AREA TIRRENICA E JONICA DELLA CALABRIA.

 


Il 13 maggio 2022, ho inviato in consiglio comunale di Crotone una mozione relativa allo spopolamento del territorio crotonese e alla disparità tra l’area tirrenica e Jonica della Calabria, più volte sono intervenuto sulla triste realtà, poiché da una parte i cittadini calabresi godono dei principali servizi e moderne infrastrutture: porto, aeroporto, ferrovie e treni ad alta velocità, strade e autostrade, mentre dall’altra parte il totale isolamento.

Il mio intervento è per stimolare il dibattito politico, creare un tavolo dove possano partecipare i sindaci dei comuni interessati al fine anche di impegnare il Governo a firmare e, in conseguenza, a presentare un disegno di legge per il Crotonese e ovviamente la Sibaritide, la quale, quest’ultima vive lo stesso dramma, che contrasti lo spopolamento nel territorio e riduca dal punto di vista infrastrutturale il divario che vi è tra il versante jonico e quello tirrenico della Calabria.

🌍ECCO IL CONTENUTO DELLA MOZIONE🌏

OGGETTO: Mozione contro lo spopolamento del territorio provinciale e la disparità tra la fascia tirrenica e Jonica della Calabria.

PREMESSO che, in Italia esistono circa 5.500 comuni di piccole dimensioni, che rappresentano 1/6 della popolazione nazionale, sparsi in quasi tutte le regioni d’Italia. In Calabria questa realtà è maggiormente presente: i borghi caratterizzano e rendono unico il nostro paese, ammassi di case arroccate tra colline e monti, in cui fino a qualche decennio fa gli abitanti conducevano una vita umile e sana, aggrappati ai valori e al forte senso di appartenenza, con molte tradizioni e varietà culturali millenarie o secolari che poco noi conosciamo.

Natura e cultura s’intrecciano anche nei territori ricchi di testimonianze storiche, artistiche e archeologiche. In questi piccoli borghi un tempo si viveva di agricoltura e artigianato, ma le varie politiche nazionali hanno sradicato la loro economia, penalizzando fortemente il lavoro e le peculiarità agricole, come la produzione di frumento, cereali, prestigiosi vini e olio d’oliva, ancor di più mortificati dalla forte concorrenza internazionale e dalla quasi totale abolizione dei sussidi comunitari.

Nella città di Crotone il declino si registra con la chiusura delle fabbriche e con esse la perdita di lavoro si è abbattuta anche nelle piccole comunità dell’entroterra, fenomeno che di conseguenza ha prodotto un inarrestabile processo di spopolamento.

Un tempo le popolazioni internate si spostavano verso i centri costieri e la città capoluogo; oggi, però, il fenomeno è dappertutto. L’emigrazione di interi nuclei familiari raggiunge percentuali altamente preoccupanti non solo in zone rurali e di montagna, ma anche in tutta la fascia costiera. Gli ultimi dati non sono affatto confortanti, l’intera provincia di Crotone è collocata all’ultimo posto nella classifica del Sole 24 Ore che misura la qualità della vita e da altre fonti ufficiali si stima che, tra il 2019 e il 2020, il territorio ha perso 4.522 residenti. Numeri spaventosi per una popolazione che supera di poco i 160mila abitanti.

CONSIDERATO che

  lo spopolamento, come espresso in premessa è da attribuirsi prevalentemente all’abbandono delle coltivazioni, ma anche alla non sufficiente progettazione centrale e locale, al mancato utilizzo dei fondi europei, alla mancata manutenzione del territorio, alle conseguenze dei cambiamenti climatici in corso e dal dissesto idrogeologico, alla totale assenza d’infrastrutture logistiche significative e/o agli inesistenti ammodernamenti delle reti viarie. Oggi la città di Pitagora situata al centro della fascia Jonica, fa i conti con il totale isolamento dal resto del mondo: priva di efficienti linee stradali, ferroviarie e portuali, che influiscono notevolmente sugli abbandoni, il numero complessivo dei residenti si mantiene sulla grossa fetta di popolazione anziana e pensionata. I piccoli borghi se un tempo basavano il grosso del proprio benessere sull’agricoltura, oggi, a causa di una politica nazionale cieca ai bisogni di quel mondo e alla scarsa lungimiranza della politica locale, i nostri paesi sono sottoposti a un lungo processo di eutanasia: la partenza è la sola prospettiva che viene offerta a giovani e ad adulti. Non potersi spostare con facilità, inoltre, ha reso difficile la crescita economica nelle aree interne e ha causato l’impossibilità di viverci (almeno per la parte ionica): i cittadini sono impossibilitati a raggiungere rapidamente i servizi essenziali, come, per esempio, i presidi sanitari, che pesano senza alcun dubbio sulla possibilità di avviare qualsiasi lodevole iniziativa.

SI RITIENE  necessario, consolidare e allargare il dibattito alle associazioni culturali, di volontariato e di categoria, al fine di recuperare ogni risorsa, soprattutto relativa al mondo agricolo: la valorizzazione dei boschi, della pastorizia e il rilancio delle tante produzioni di qualità. Altresì necessario è cercare di fermare l’esodo giovanile intervenendo sulla formazione e su un'istruzione finalizzata anche all'inserimento lavorativo.

Ciò PREMESSO, IMPEGNA il Sindaco e la Giunta a sollecitare il Presidente della Regione, il Presidente della Provincia, il Consiglio dei Ministri, i consiglieri regionali, provinciali e i parlamentari eletti in territorio crotonese a pianificare, di concerto con i territori in conformità a azioni condivise, nuove linee di sviluppo in grado di contrastare lo spopolamento e il declino della città capoluogo. Occorre un serio ripensamento per la sopravvivenza del territorio e delle aree interne con l’obiettivo di determinare nell’immediato un’inversione di tendenza rispetto ai fenomeni di spopolamento, arginare il forte divario tra i due versanti della regione. Istituire un tavolo con l’obiettivo di contribuire a creare una maggiore consapevolezza delle potenzialità espresse dai comuni al fine anche di impegnare il Governo a firmare e, in conseguenza, a presentare un disegno di legge per il crotonese che contrasti lo spopolamento nel territorio e ridurre definitivamente dal punto di vista infrastrutturale il divario che vi è tra il versante tirrenico e Jonico della Calabria.

sabato 7 maggio 2022

TRA INSULTI E POLEMICHE NON SI CRESCE. INTANTO LA MIA BATTAGLIA CONTRO LO SPOPOLAMENTO E LE DISPARITA TRA L’AREA TIRRENICA E LA JONICA NON SI FERMERA’.

Se qualcuno pensa che la mia battaglia finisca contro il famigerato spopolamento nel crotonese e la disparità tra l’area tirrenica e jonica della Calabria, rimarrà deluso. Di fronte a questo problema non si può più tacere. In uno stato ed in particolare in una regione i cittadini dovrebbero avere gli stessi diritti, mentre in Calabria è stata adottata da diversi lustri di tempo una politica assurda, sicuramente la colpa è anche nostra e dei politici che si sono succeduti, ma è anche vero che si è creato un sistema, non so se posso definirlo ‘ndranghetista, ma comunque ne ha tutte le caratteristiche: da un lato i cittadini godono di tutti i servizi, dall’altro il deserto. Pertanto, invito a tutti alla compattezza, non mordiamoci la coda ed evitiamo di prenderci sempre noi le colpe. Le istituzioni hanno il compito di distribuire quantomeno pari dignità ai cittadini.

In questa città, dove io esercito la carica di consigliere comunale, si sente di tutto, polemiche per ogni cosa, attacchi spesso insensati contro l’amministrazione, che demoralizzano tante persone armate di buona volontà e spengono ogni serio dibattito per una crescita socioculturale ed economica, poi, però, nelle problematiche serie sono sempre pochi ad occuparsene. Nella mia attività politica ho preso sempre a cuore le tematiche ambientali, tento di mettere un argine contro chi vuole investimenti che deturpano e inquinano il territorio: parchi eolici selvaggi sparsi dappertutto e c’è chi li vuole anche in mare; discariche di ogni tipo ecc. Ho preso di petto la questione dello spopolamento e il divario tra est ed ovest della Calabria, ma ahimè ! Non trovo appoggio nell’opinione pubblica, senza numeri e consensi non si va a nessuna parte, dovremmo imparare a dare voce alle cose che contano e non a ciò che non ha nulla di serio, pronti ad attaccare per fatti insensati al fine di avere nuove zizzanie e polemiche. Crotone dovrà essere al centro dell’ Area Jonica, non potrà dimenticare di essere la città di Pitagora, dovrà rimboccarsi le maniche prima che sia troppo tardi, aprire un ampio dibattito di alto livello proprio qui dove le comunità joniche sono immerse tra natura e cultura si intrecciano territori ricchi di testimonianze storiche, artistiche e archeologiche. In tanti piccoli borghi un tempo faceva da padrona l’agricoltura, fonte di ricchezza nei centri del crotonese, ma le varie politiche nazionali hanno cancellato una civiltà contadina radicata e poi ogni forma di attività artigianale, penalizzando fortemente il lavoro e tutte le peculiarità agricole, basate sul frumento, cereali e derivati, il vino e il prestigioso olio d’oliva, mortificate oggi dalla forte concorrenza internazionale e dalla quasi totale abolizioni dei sussidi comunitari.

Nella città di Crotone il declino si registra con la chiusura delle fabbriche e con esse la perdita di lavoro, che si è abbattuto anche nelle piccole comunità dell’entroterra fino a produrre un processo inarrestabile di spopolamento, un tempo le popolazioni internate favorivano i centri costieri e la città capoluogo, oggi il fenomeno è dappertutto, la testimonianza è l’emigrazione di interi nuclei familiari che sta raggiungendo percentuali altamente preoccupanti: si registra, infatti, un costante e forte calo demografico non solo in zone rurali e di montagna, ma anche nei centri costieri.

Pertanto alla luce dei fatti bisogna fare meno chiacchere e polemiche concentrarsi con serietà sui fatti, arginare il divario tra est e ovest della Calabria e la questione dello spopolamento non potrà più essere snobbata.

domenica 1 maggio 2022

CROTONE, LO SPOPOLAMENTO È UN PROBLEMA REALE.

E’ ritornata l'epoca delle cosiddette "Calabrie", sì, perché in questa regione le varie classi politiche che si sono succedute in questi ultimi vent’anni hanno favorito, e tuttora favoriscono un solo versante della regione: "Il tirrenico", mentre lo Jonico è lasciato al proprio destino. Da quelle parti i cittadini (diciamo di seria “A”) godono di strade e autostrade, porto e aeroporto, ferrovie ad alta velocità ecc., mentre dal nostro versante il totale deserto, anzi, si tende a scippare e sopprimere quel poco che resta.

Non si è mai vista una regione come la Calabria, la cui classe politica caparbiamente si ostina a mostrarsi matrigna nei confronti di un’area abbastanza vasta: la jonica, ancor di più il territorio crotonese. E’ inspiegabile come si sia arrivato al punto di trovarci in una situazione mortificante, una Calabria spaccata letteralmente in due: il versante tirrenico gode di tutte le infrastrutture (che non voglio più elencare) e un altro versante abbandonato a se stesso, tant’è che i dati ci portano a un elevato tasso di spopolamento, con il rischio di una totale desertificazione del territorio e l’abbattimento della nostra storia, oggi visibilmente raccontata dalle antiche pietre che compongono i nostri meravigliosi borghi.

Molte piccole comunità nel tempo si sono evolute sulla base di questa ricchezza; tuttavia negli anni subiscono un processo d’inarrestabile spopolamento un tempo a favore dei centri costieri e nella città capoluogo, oggi neanche questo! Si verifica una strana metamorfosi, lo spopolamento è dappertutto. Si tratta di dinamiche quasi fisiologiche, quando collocate in limiti quantitativi contenuti. Oggi, però, il fenomeno raggiunge percentuali altamente preoccupanti: si registra, infatti, un costante e forte calo demografico non solo in zone rurali e di montagna, ma anche nei centri costieri. E’ noto che la provincia di Crotone è situata all’ultimo posto nella classifica del Sole 24 Ore che misura la qualità della vita; dalle fonti ufficiali si stima che, tra il 2019 e il 2020, l'intera provincia ha perso 4.522 residenti. Numeri spaventosi per una popolazione che supera di poco i 160mila abitanti. E’ evidente che lo spopolamento, oltre alla qualità della vita, è da attribuire alla totale mancanza di servizi e d’infrastrutture moderne.

Oggi la città di Pitagora situata al centro della fascia Jonica, fa i conti con il totale isolamento dal resto del mondo: priva di efficienti linee stradali, ferroviarie e portuali, che influiscono notevolmente sugli abbandoni, il numero complessivo dei residenti si mantiene sulla grossa fetta di popolazione anziana e pensionata. I piccoli borghi un tempo basavano il grosso della propria ricchezza sull’agricoltura; oggi, a causa di una politica nazionale cieca ai bisogni di quel mondo, e anche a causa di una scarsa lungimiranza della politica locale, i nostri paesi sono sottoposti a un lungo processo di eutanasia: la partenza è la sola prospettiva che viene offerta a giovani e ad adulti. Pensare un'alternativa concreta basata sulla valorizzazione del settore alimentare e agricolo sembra un progetto irricevibile e facile a dirsi. Ma da cos'altro deve partire una resistenza sul campo? Scuola, Stato ed enti locali in misura diversa e con le opportune misure sono chiamati alla costruzione concreta di prospettive di crescita e consapevolezza non soltanto globale, ma anche territoriale. Favorire la creazione di alternative economiche basate sulla valorizzazione del nostro patrimonio agricolo è cosa che dovrebbe preoccupare, in concreto, tutti gli enti preposti all'amministrazione del nostro territorio.

E' giunto il momento che tutti inizino a guardarsi negli occhi. Il tempo corre e l'unica cosa che fugge è la gente, non i minuti né le ore. Occorre un serio ripensamento per la sopravvivenza del territorio e delle aree interne con l’obiettivo di determinare nell’immediato un’inversione di tendenza rispetto ai fenomeni di spopolamento. All'orizzonte non ci sono boom economici di sorta né parvenze di miracoli: servono strategie mirate, fondate su progettualità concrete e coraggio. Non possiamo permetterci di mettere la testa sotto la sabbia: qui è in gioco la sopravvivenza della nostra città. A meno che non si voglia credere che un bagno a mare in estate possa davvero costituire la prospettiva da riservare ai nostri figli e - perché no? - a noi stessi.

Il mio sarà un impegno politico costante su questa tematica e mi auguro che ci sia una presa di coscienza che nessuno potrà più dileguarsi, il fenomeno si combatte e si vince son con l’appoggio incondizionato di tutti, voglio vedere chi dei politici di alto livello, parlamentari Presidente e consiglieri regionali, e poi a quelli locali, vorranno intraprendere questa necessaria battaglia politica.

IGINIO PINGITORE 


lunedì 25 aprile 2022

RIBATTO SULLO SPOPOLAMENTO, NEL CROTONESE SI STAVA MEGLIO QUANDO LA CIVILTA' ERA CONTADINA.



Più c'è silenzio, più c'è indifferenza, e più ribatto sul fenomeno dello spopolamento fino alla noia, poiché ritengo che la Calabria dovrà prestare tutte l’attenzione su un territorio che non è stato restituito nulla dal punto di vista infrastrutturale. Dobbiamo agire ed essere compatti, altrimenti questo lembo di terra non rimarrà più nessuno.
Oggi Crotone, la città di Pitagora, situata al centro della fascia Jonica, fa i conti con il totale isolamento dal resto del mondo: priva di efficienti linee stradali, ferroviarie e portuali, che influiscono notevolmente sugli abbandoni, eppure un tempi si raggiungevano con il treno anche i centri più internati, il numero complessivo dei residenti si mantiene sulla grossa fetta di popolazione anziana e pensionata. I piccoli borghi un tempo basavano il grosso della propria ricchezza sull’agricoltura; oggi, a causa di una politica nazionale cieca ai bisogni di quel mondo, e anche a causa di una scarsa lungimiranza della politica locale, i nostri paesi sono sottoposti a un lungo processo di eutanasia: la partenza è la sola prospettiva che viene offerta a giovani e ad adulti.
Pensare un'alternativa concreta basata sulla valorizzazione del settore alimentare e agricolo sembra un progetto irricevibile e facile a dirsi. Ma da cos'altro deve partire una resistenza sul campo? Scuola, Stato ed enti locali in misura diversa e con le opportune misure sono chiamati alla costruzione concreta di prospettive di crescita e consapevolezza non soltanto globale, ma anche territoriale. Favorire la creazione di alternative economiche basate sulla valorizzazione del nostro patrimonio agricolo è cosa che dovrebbe preoccupare, in concreto, tutti gli enti preposti all'amministrazione del nostro territorio.
E' giunto il momento che tutti inizino a guardarsi negli occhi. Il tempo corre e l'unica cosa che fugge è la gente, non i minuti né le ore.
Occorre un serio ripensamento per la sopravvivenza del territorio e delle aree interne con l’obiettivo di determinare nell’immediato un’inversione di tendenza rispetto ai fenomeni di spopolamento. All'orizzonte non ci sono boom economici di sorta né parvenze di miracoli: servono strategie mirate, fondate su progettualità concrete e coraggio. Non possiamo permetterci di mettere la testa sotto la sabbia: qui è in gioco la sopravvivenza della nostra città. A meno che non si voglia credere che un bagno a mare in estate possa davvero costituire la prospettiva da riservare ai nostri figli e - perché no? - a noi stessi.

domenica 24 aprile 2022

SPOPOLAMENTO NEL CROTONESE, CAUSA N° 1: MANCANZA DI INFRASTRUTTURE. VERGOGNA CALABRESE.


Non si è mai vista una regione come la Calabria, a prescindere ovviamente dai partiti che la governano o che l’abbiano governata, ma mi riferisco a un’intera classe politica che caparbiamente è ostinata a mostrarsi matrigna nei confronti di un’area: la jonica, precisamente, il territorio crotonese. E’ inspiegabile come si sia arrivati al punto di trovarci in una situazione mortificante, una Calabria spaccata letteralmente in due: il versante tirrenico gode di tutte le infrastrutture (che non voglio più elencare) e un altro versante abbandonato a se stesso, tant’è che i dati ci portano a un elevato tasso di spopolamento, con il rischio di una totale desertificazioni del territorio e l’abbattimento della nostra storia, oggi visibilmente raccontata dalle antiche pietre che compongono i nostri meravigliosi borghi. 

Molte piccole comunità nel tempo si sono evolute sulla base di questa ricchezza; tuttavia negli anni subiscono un processo d’inarrestabile spopolamento un tempo a favore dei centri costieri e nella città capoluogo, oggi neanche questo! Si verifica una strana metamorfosi, lo spopolamento è dappertutto. Si tratta di dinamiche quasi fisiologiche, quando collocate in limiti quantitativi contenuti. Oggi, però, il fenomeno raggiunge percentuali altamente preoccupanti: si registra, infatti, un costante e forte calo demografico non solo in zone rurali e di montagna, ma anche nei centri costieri. E’ noto che la provincia di Crotone è situata all’ultimo posto nella classifica del Sole 24 Ore che misura la qualità della vita; dalle fonti ufficiali si stima che, tra il 2019 e il 2020, l'intera provincia ha perso 4.522 residenti. Numeri spaventosi per una popolazione che supera di poco i 160mila abitanti. E’ evidente che lo spopolamento, oltre alla qualità della vita, è da attribuire alla totale mancanza di servizi e d’infrastrutture moderne.

 La problematica non sta a cuore a tutti, vedo sui Social scarso interesse, ma è un problema serio, che non possiamo più trascurare, dobbiamo farci assolutamente carico, bisogna essere compatti e uniti, e invito ai mass-media di dare maggiore visibilità al fenomeno. Per arginare lo spopolamento ci vuole una seria presa di coscienza dell’intera classe politica, della stampa, e poi i cittadini, nessuno dovrà dileguarsi, il fenomeno si combatte e si vince solo con l’appoggio incondizionato di tutti.

lunedì 18 aprile 2022

SPOPOLAMENTO, È ORA DI REAGIRE! NELLE CALABRIE NE HA SOLO E SEMPRE LA MEGLIO L'AREA TIRRENICA.


Ritorna l'epoca delle cosiddette "Calabrie", si, perché questa regione ha avuto una classe politica che ha sempre favorito, e tuttora favorisce, un solo versante: "il tirrenico", mentre lo Jonico è lasciato al proprio destino.

Da quelle parti godono di strade e autostrade, porto e aeroporto, ferrovie ad alta velocità ecc, mentre dal nostro versante il totale deserto, anzi, si tende a scippare e sopprimere quel poco che resta.

In una vasta area che la considerano non degna di nessuno investimento, la popolazione si vede costretta ad abbandonare e trovare sistemazione altrove. In questo versante, infatti, si registra un forte e preoccupante spopolamento, che non può passare più inosservato. 

Lo so che non mi ascolterà nessuno, come finora, infatti, il mio appello non ha mai trovato sostegno, neanche fra i politici locali, che vivono lo stesso dramma, poiché molti sono legati alle politiche dei loro partiti, i quali hanno sempre tradito le aspettative della nostra gente. Io, caparbiamente, ritorno a parlarne e mi concentrerò politicamente su questo fenomeno, che ahimé appare veramente preoccupante per noi e per il futuro dei nostri giovani.

mercoledì 16 marzo 2022

EOLICO A MARE, NUOVE PALIZZATE, NUOVE BRUTTURE, ULTERIORI MAZZATE PER I PESCATORI CROTONESI

Nell’ultimo consiglio comunale, ho ribadito il mio diniego circa l'installazione di un parco eolico off-shore a Crotone, non perché ritenga che l’energia prodotta dalle fonti rinnovabili non sia un bene utile a ridurre le emissioni di gas serra, ma perché la città pitagorica ha già una miriade di pale istallate su tutto il territorio e produce da anni tanta energia senza ricevere però particolari benefici.

C’è da dire che Crotone in termini ambientali ha dato tantissimo; è stata depredata da tutto ed è sempre stata esclusa dagli investimenti infrastrutturali: gli unici progetti accoglibili sono solo e sempre quelli destinati a compiere devastazioni.

Il mio “no” l’ho ripetuto nel consiglio comunale del 14 marzo che si è tenuto alla presenza da remoto del sindaco di Isola Capo Rizzuto, Maria Grazia Vittimberga, e di quello Cropani, Raffaele Mercurio, entrambi, peraltro, contrari al progetto. A mio parere, la questione dovrà riguardare tutti i comuni, anche quelli non eminentemente interessati, affinché adottino ogni provvedimento atto a scongiurare ed impedire l'autorizzazione e la realizzazione di questi impianti dal pesantissimo impatto sui nostri territori.

Chi si sarebbe aspettato dopo la realizzazione a terra del parco più grande d’Europa - con investimenti mastodontici, fra l’altro, finiti sotto il mirino della magistratura - la creazione di un' altra struttura di grandi dimensioni nel nostro splendido mare magno-greco? Lo Jonio non può subire ulteriori mortificazioni. Invece che città della cultura e del turismo, presidio di palizzate a terra e a mare!

Per di più, appare del tutto impensabile il sorgere del parco su un’area di 15mila ettari adibita a Riserva Marina. La Provincia di Crotone, l’ente intermedio, dovrebbe adottare, a mio parere, ogni provvedimento atto a scongiurare ed impedire l'autorizzazione e la realizzazione di queste torri off-shore che comprometterebbero irreparabilmente l'immagine e la stessa ragion d'esistere della Riserva. Si teme anche sulla sicurezza della navigazione, soprattutto in prospettiva di un riammodernamento e ampliamento del porto per l’approdo di navi da crociera e per eventuali rotte future verso la Grecia e l’Oriente del mondo.

Per non parlare poi del danno causato alle 400 famiglie crotonesi che vivono di pesca e che si vedranno sottratti altre aree marine per un beneficio ancora dubbio! E' bene interpellare anche la Regione Calabria, la quale non ha dirette competenze in merito, ma il cui parere potrebbe essere fondamentale per ostacolare la realizzazione del progetto. Non bisogna, infatti, abbassare la guardia! Se necessario, occorre mobilitare ogni istituzione territoriale e ogni singolo cittadino, dalle associazioni di categoria ai sindacati dei lavoratori e all'intera società civile.

Oggi come nel passato non possiamo neanche più sperare in ricadute economiche: gli impianti eolici sono remunerativi soprattutto per chi li installa. Non si può certamente pensare che vi siano nuovi posti di lavoro, come prospettato dall’azienda “Minervia Energia” presentatrice del progetto. Sa di presa per i fondelli la promessa di creazione di 1500/2000 posti di lavoro diretti nella fase di fabbricazione, assemblaggio e costruzione e di 150 unità destinate alla manutenzione. Di questi l’80% sarebbe reclutato dalle risorse locali: in totale 120 posti "definitivi". Sarebbe bello interrogarsi sul significato di questa definitività. Dichiarazioni prive di fondamento: specchietti per le allodole. A Crotone hanno sempre funzionato. E' ora di rimandare al mittente la fascinazione: bastano già le promesse elettorali!

martedì 8 marzo 2022

ALTRO CHE PACE NEL MONDO! TANTI GUERRAFONDAI, LE BANDIERE DELLA PACE SONO SPESSO SLOGANS.

Riporto alcune riflessioni da me esternate in data 7 marzo 2022 sulla mozione contro la guerra presentata in Consiglio Comunale. Non posso fare a meno di citare, prima di tutto, l’articolo 11 della Costituzione italiana, il quale sancisce: “L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.

Sulla base di quanto sancito dalla nostra Costituzione, emergono chiaramente i motivi per i quali l’articolo non è seriamente rispettato. Intanto dovremmo chiederci: che cosa è la pace? A mio parere, non è quella dettata dalla politica. La pace non è divisione, non ha colori e non è neanche un corteo per le strade cittadine; la pace non è costruire armi da guerra, anche se l’Italia, però, è fra i primi paesi al mondo per la costruzione di armi: nel 2020 è stata autorizzata la produzione per un totale di 4 miliardi di euro, l’Egitto è il primo acquirente. La pace non si crea e non si inventa; la pace è amare gli altri o, proprio se non è così, significa quantomeno avere rispetto per le diversità. La vera pace è soprattutto fede. “Beati i costruttori di pace “ sono le parole di nostro Signore Gesù Cristo, lo stesso che oggi l’Europa ha messo da parte (tutti i giorni assistiamo alla negazione di Dio, al ripudio delle radici giudaico-cristiane); *dove si vorrà sostituire financo l’augurio di Buon Natale in un semplice buone feste.* Assistiamo al ritorno di un sistema massonico e idolatra basato tutto sul dio denaro e non sul Dio vero, basti vedere le multinazionali, i colossi dell’economia e della finanza, della sanità, che in questi ultimi anni stanno dominando l’intero globo.

Solo la fede è forza e potenza capace di scuotere gli uomini, i popoli e le coscienze. Senza la fede, possiamo veramente costruire la pace? Tutto è possibile, ma senza la fede è come seminare in un terreno sterile; il seme se non marcisce nel terreno fertile mai potrà germogliare, mai darà dei buoni frutti.

La politica spesso parla di pace, ma in realtà è la prima guerrafondaia! Le bandiere della pace sono spesso degli slogan politici, secondo i tornaconti di gruppi di poteri e lobbies, basti vedere i conflitti americani in questi ultimi venti anni per renderci conto in che mondo viviamo! Eppure, nessuno si è mai opposto e ha mai predicato e lottato per la pace. Le guerre volute dall’occidente sembra che trovino giustificazione: In nome del fondamentalismo e dell’islamismo è stato sempre lecito compiere devastazione dei popoli.

Condanno fortemente l’invasione della Russia in Ucraina, ma di quest’ultima non dobbiamo neanche dimenticare il conflitto operato ai danni della regione del Donbass. L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani ha documentato 34,766 vittime, fra cui molti bambini, nella guerra tra 2014/2017.

Oggi tutti si meravigliano del conflitto tra Russia e Ucraina, ma è da ipocrita non ammettere che l’invasione non sia stata più volte paventata e annunciata! Dove sono stati i negoziati? Se la Russia ha le proprie colpe, il resto del mondo non ne ha di meno  e a farne le spese è la povera gente, il popolo ucraino, il quale si trova tra due morse: da una parte Stati Uniti ed Europa e dall’altra la Russia e altri potenziali alleati. I futuri conflitti non si consumeranno più tra comunisti e democratici di un tempo, tra cristiani e marxisti, tra oriente e occidente, ma, a mio parere, è l’inizio di nuovi conflitti tra un mondo GLOBALISTA E ANTIGLOBALISTA. Che il Signore ce la mandi buona!

mercoledì 23 febbraio 2022

LA BCC DEL CROTONESE NELLA LA MORSA MEDIATICA

 

Mi corre l’obbligo di intervenire come dipendente della Bcc del Crotonese e nelle vesti di rappresentante di questo territorio sulle ultime vicende giudiziarie dell’ istituto di credito, nonché sull'inevitabile clamore mediatico che ne è conseguito, si sta configurando un immane danno all'immagine alla nostra azienda formata da circa 2.500 soci di questa provincia, alla sua nuova rappresentanza e soprattutto ai dipendenti, i quali spesso si vedono vessati e umiliati, trovandosi nelle condizioni di essere associati ad organizzazioni criminali e ai reati da queste commessi.
L’effetto mediatico ha intaccato non solo l’immagine dei giovani dipendenti e dei giovani stagisti, oltre 60 persone, a cui l’istituto concede una formazione qualificata, ma anche ai padri di famiglia che hanno visto nascere e crescere la banca nei luoghi difficili della nostra terra, dove l’economia in genere è preda delle associazioni mafiose, un tempo, a tutti è noto, che il piccolo finanziamento era erogato prevalentemente dagli usurai. 
Il personale in trincea spesso diventa il capro espiatorio; in gioco il buon nome e la reputazione di tutta la gente onesta che contribuisce, mediante il lavoro in questa importante struttura di credito, all’economia del nostro territorio. “Strumento per i boss della ‘ndrangheta: la Bcc del crotonese in amministrazione giudiziaria”: è questo un titolo di cui c’è poco da andare fieri, penoso e straziante per un cittadino di Crotone e della Calabria intera. Si dimentica, per l’appunto, dell’importanza di questo istituto che opera ormai, come banca locale, da mezzo secolo; la banca della gente, che era ed è tuttora fattore di sviluppo e di equilibrio sociale. Nata su solide basi etiche, la nostra Bcc - come tutta la rete delle banche di credito cooperativo – ha sempre promosso, quando i nostri padri e i nostri nonni ne vollero la fondazione, un modello economico diverso, coniugante efficienza economica ed equità sociale, sulla linea della mutualità e della reciprocità. 
Luogo di promozione culturale e sociale, i nostri locali sono sempre aperti alle confederazioni di categorie, alle associazioni civili e religiose per garantire a questi sostegno e promuovere lo scambio critico delle reciproche idee ed esperienze, al fine di favorire occasioni di dibattito e riflessione sulla necessità e l’importanza di un’etica per il bene comune, che si traduca in “valori” per una società democratica, civile e solidale.
La Bcc del Crotonese non ha mai cambiato la propria natura mutualistica nell’assicurare il sostegno necessario, anche nei momenti di particolari difficoltà, ai territori, alle famiglie, alle piccole e medie imprese, agli artigiani, ai commercianti e agli agricoltori: era ed è la banca – anzi, la Banca - al servizio dei territori e delle comunità locali, fatte di clienti e di soci, che vivono in questo lembo di terra abbandonato e isolato dal mondo.
Interpreto lo stato d’animo di tutti i colleghi dipendenti, i quali si dissociano dal contesto di pregiudizio che oramai circonda l’azienda, nonostante l’incontestabile e proficuo lavoro profuso per ridare dignità e stabilità alla banca, soprattutto in materia di antiriciclaggio: nonostante si operi in uno dei territori più difficili d’Italia, l’istituto ha promosso o organizzato una lunga serie di giornate di lavoro e corsi di formazione, a base periodica, sulla normativa antiriciclaggio, mediante programmi finalizzati alla corretta applicazione della stessa legge e al riconoscimento di operazioni connesse al reimpiego di capitali provenienti da attività malavitose e criminali o terroristiche. I corsi, a volte tenutisi anche di sabato o di domenica – anche in modalità telematica – hanno garantito una formazione di qualità all’intero personale: ogni corso comprende infatti un servizio di tutoraggio e di assistenza giuridica sulla normativa antiriciclaggio per supportare l’azione individuale degli operatori nello svolgimento quotidiano degli adempimenti.
I dipendenti sono stanchi di operare in una continua situazione di stress lavorativo, che lede prima di tutto l’onore e il decoro personale; una situazione che sembra non avere più fine e che costantemente li sottopone al pubblico ludibrio. Per tali ragioni, non esiteranno a porre in essere le più opportune azioni a tutela della loro dignità personale e professionale, promettendo in ogni circostanza ed in qualunque momento di operare affinché questa terra venga riscattata dal malaffare e dai tanti e infiniti pregiudizi che ivi albergano.

lunedì 14 febbraio 2022

CROTONE, LE MIE PERPLESSITA' SULLA PRODUZIONE D'IDROGENO VERDE



Non ho nessun pregiudizio sul fatto che il comune di Crotone, attraverso il neo assessore Maria Bruni, abbia candidato un’area industriale della città per realizzare siti di produzione d’idrogeno verde in aree industriali dismesse, ma i tempi ristrettissimi, dove tutto pare che sia avvenuto in un batter d’occhio (come se l’assessore avesse tutto pronto nel proprio cassetto), lascia senz’altro qualche dubbio. A mio parere è necessario fare un po’ di chiarezza al fine di cogliere le peculiarità su un investimento che potrebbe essere utile per il territorio, se si fa squadra e vi sia compattezza fra tutte le forze politiche. Soprattutto in una zona nella quale, da decenni, si parla di bonifica e dove spesso la popolazione è stata tradita con promesse di nuovi investimenti sostenibili con l’ambiente. Il più delle volte ne hanno avuto la meglio i gruppi di poteri esistenti che per Crotone hanno sempre pensato alla realizzazione d’impianti e attività produttive inquinanti, tranne qualche royalties non hanno mai prodotto vera ricchezza e adeguata occupazione; piuttosto gli investimenti hanno devastato terra e mare di questo territorio, ricordo le tre biomasse; termodistruttori; piattaforme varie; parchi eolici; ora anche quelli galleggianti da installare nel mare Jonio ecc.

A mio parere un nuovo insediamento Produttivo non rappresenta semplicemente un atto di conformazione del territorio ma strumento di politica economica, volto cioè a elevare i livelli reddituali, occupazionali e sociali al fine di diventare strumenti di sviluppo economico e sociale dell’intero territorio comunale e provinciale. Secondo tale prospettiva, bisogna mettere in campo tutto ciò che possa essere un torna conto per i cittadini crotonesi che per anni hanno subito meschine operazioni politiche. In questo investimento non si conosce l’accordo di programma, quanto meno non vi è stato un approccio con le commissioni e l’organo consiliare, che a mio avviso è necessaria nei siti individuati la localizzazione di attività economiche, commerciali e industriali, incentivare nel complesso l’indotto come elemento catalizzatore per l’insediamento di nuove aziende, capaci di produrre sinergie tali da elevare e qualificare la vita dell’intero territorio comunale. D’altra parte l’accordo di programma come configurato dall’art.34 del dlgs n.267/2000, colloca la programmazione per una concreta attuazione di opere ed interventi pubblici. Crotone non può più permettersi di avviare investimenti senza creare condizioni di sviluppo e prosperità in un territorio da sempre martirizzato.

 

giovedì 10 febbraio 2022

AGLI ULTIMI PASSI DEL SUO CALVARIO. PRONTO ALLA CROCIFISSIONE

Benedetto XVI è uno dei pensatori più intelligenti dei nostri tempi e al tempo stesso una figura raffinata e colta. È stato anche un personaggio scomodo per i nemici di un tempo e che tuttora, nonostante la sua veneranda età, dovrà difendersi. 

Su di lui non sono mancati i pregiudizi, falsità e disinformazione, costruendogli attorno un' immagine falsa, che è servita per farlo allontanare definitivamente dal trono petrino. Oggi è costretto a vivere in totale clausura, lontano dai media e dai suoi fedeli. Al suo posto subentra papa Francesco, che in tanti non lo riconoscono successore di Pietro, tuttora, infatti, vengono messe in dubbio - a livello giuridico - le dimissioni di Ratzinger e pertanto l'elezione del suo successore, le perplessità si accentuano ancor di più per le sue ultime disposizioni di far cadere in disuso il titolo di “vicario di Cristo”.

Benedetto XXVI tuttora è pesantemente accusato di non aver denunciato fatti di pedofilia e abusi, cosa alquanto strana e non veritiera, poiché ha chiesto finanche perdono a nome della Chiesa, considerando gli importanti ruoli da lui ricoperti, per tutti i casi di abusi sessuali compiuti dai sacerdoti.

Le mie domande sono: cosa si sta facendo oggi? Perché perseguitare un papa che non esercita nessun potere e che oramai è più vicino in cielo che in terra? Da qui capisci che Benedetto XXVI è un vero uomo, un autentico cristiano, che nonostante tutto, ha raggiunto il calvario ed è pronto alla sua ultima crocifissione.

martedì 8 febbraio 2022

I BAMBINI GIOISCONO SENZA LA MASCHERINA


Chissà quando ci faranno vedere i nostri bambini gioire? Guardate il video, in Israele appena la maestra annuncia che non dovranno usare più la mascherina, i bambini esplodono di felicità. Qualcuno un giorno di fronte a Dio pagherà i mali che si stanno compiendo contro l'umanità.

sabato 5 febbraio 2022

DISCRIMINATI DA SEMPRE, OGGI TRA VACCINATI E NON VACCINATI.



















Da sempre discriminati! Ancor di più in Calabria, particolarmente nel versante jonico, dove manca l’essenziale: strade (per dirla tutta, abbiamo la strada della morte); aeroporti e porti poco funzionanti; mancano le arterie ferroviarie e nella regione riducono i presidi ospedalieri, alcuni dei quali ridimensionati o addirittura chiusi. Disoccupazione e affari loschi alle stelle; nessun futuro per i nostri figli. 
Oggi lo stato discrimina tutti alla stessa stregua, anche i discriminati di sempre, quelli che pagano le tasse senza avere in cambio i principali servizi, e che viaggiano ancora sulle cosiddette “littorine”.
Quello che è accaduto nel treno a Simbari è una vergogna di un paese civile, che ognuno di noi, vaccinato e non, dovrebbe prendere coscienze e protestare contro chi legifera leggi luciferine, realizzate apposta per limitare la nostra libertà. Mi domando il Super green pass a chi protegge? E’ stato constatato che chi ha ricevuto il siero ed è in possesso del lascia passare verde s’infettata e infetta anche gli altri, basta vedere i dati della diffusione del virus in questi ultimi mesi. Che senso ha questo malefico provvedimento? E’ uno strumento politico e non sanitario, gestito, infatti, dal Ministero delle Finanza. Noi non dobbiamo dividerci, ma dobbiamo essere uniti contro un governo che agli occhi di tutti è diventato tiranno.