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mercoledì 24 settembre 2025

CROTONE, FRA LE ONDE DEL NOSTRO BEL MARE COSA SCORGIAMO?

 

Non sono delfini né creature leggendarie, ma giovani atleti quelli che ogni giorno sfidano le acque mosse del mare per allenarsi.

Avrebbero dovuto trovarsi nella piscina olimpionica comunale, invece sono finiti a nuotare in mare aperto, privati di un impianto pubblico che oggi è simbolo di gestione fallimentare, conflitti e silenzi istituzionali.

A Crotone, la piscina olimpionica è al centro di uno scontro tra le due associazioni incaricate della sua gestione. Un conflitto interno che ha avuto una ricaduta gravissima: gli iscritti alla Kroton Nuoto non possono più accedere alla struttura. Risultato? Ragazzi costretti a nuotare nel mare, in condizioni tutt’altro che ottimali, mentre l’impianto resta inutilizzato , o peggio, usato da pochi.

Ho sollevato la questione in aula, dopo un’interrogazione chiusa con una risposta definita "pilatesca", mi sono esposto nuovamente in Commissione Cultura guidata da Domenico Loguarro, ieri,  insieme al collega Andrea Tesoriere., che poi dagli interventi si è che anche tanti consiglieri di maggioranza desiderano una risoluzione immediata.

Ci siamo sentiti dire ancora una volta che è una questione tra privati. Ma qui non si parla solo di rapporti contrattuali. Questa è una questione politica e sociale, quello che non si vuole calire o che si fa finta di non capire. Quando si parla di sport, di giovani, di spazi pubblici, non ci si può voltare dall’altra parte.

Il dirigente comunali ha illustrato di nuovo la posizione tecnica dell’Ente, ma l’affondo è netto, per me è solo una questione politica. Quella vera : Fare politica significa occuparsi della città, dei suoi giovani, del loro presente e del loro futuro. E invece siamo davanti a un vuoto istituzionale che ha effetti pesanti anche dal punto di vista psicologico: i ragazzi sono disorientati, alcuni addirittura traumatizzati da questa esclusione.

A preoccupare non è solo l’inazione, ma anche il clima di omertà che sembra avvolgere la vicenda. "Manca la solidarietà. In molti preferiscono non esporsi, per non 'guastarsela' con nessuno. Ma così si legittima il silenzio, si lascia spazio all’ingiustizia.

Il messaggio finale è chiaro: Io continuerò a fare la mia parte come amministratore. Ma dovrebbe indignarci tutti sapere che, mentre chi ha responsabilità si defila come Ponzio Pilato, i nostri ragazzi si allenano nelle fredde acque del mare. E tutto questo, in una città che dovrebbe essere la casa dello sport e dei suoi giovani.

Agli instancabili nostri giovani atleti, dico: non sciraggiatevi mai! Con il vostro esempio, avete già meritato medaglie e coppa di campioni.

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