Il trasferimento del Magna Grecia Park da Crotone a Belcastro è avvenuto in un silenzio istituzionale che lascia profondamente perplessi.
A sorprendere è, innanzitutto, l’assenza totale di confronto all’interno del Comune e della Provincia di Crotone, enti che rappresento direttamente. Ma ciò che colpisce ancora di più è il silenzio assordante da parte dei sindaci del territorio provinciale: molti di loro avevano inizialmente aderito con entusiasmo al progetto, eppure oggi assistono passivamente al suo spostamento in provincia di Catanzaro, senza esprimere né consenso né dissenso.
Questo silenzio può forse essere letto come una forma di condivisione della scelta? Se così fosse, sarebbe doveroso spiegarlo chiaramente ai cittadini. Se invece si tratta di una decisione subita, è ancora più grave che nessuno senta il dovere di parlarne. Tutto tace. L’argomento sembra scivolare via nell’indifferenza generale. E quando i rappresentanti di un territorio non prendono posizione, si genera smarrimento e si legittimano sospetti.
Parliamo di un progetto culturale e identitario che riguarda l’intera area della Magna Grecia. Non può essere modificato o ridisegnato senza confronto, senza trasparenza, senza una visione condivisa.
La politica ha il dovere di spiegare, di rappresentare, di assumersi la responsabilità delle scelte. In questo caso, purtroppo, ha preferito tacere.
Eppure, il Comune di Crotone ha formalmente detto no al progetto. Ma lo ha fatto in modo opaco, senza alcuna comunicazione ufficiale alla città. Solo dopo il clamore suscitato in città, il sindaco ha pubblicato un breve articoletto di poche righe. Una giustificazione tardiva e insufficiente.
Per questo motivo, ho presentato due interpellanze: una al sindaco di Crotone (a risposta orale) e una al presidente della Provincia (a risposta scritta). Lo faccio nella mia veste di consigliere comunale e provinciale, con l’obiettivo di fare chiarezza, non di creare polemiche.
Viviamo in una comunità sempre più attiva solo su temi effimeri, mentre su questioni fondamentali come lo sviluppo economico e culturale prevale l’indifferenza. Eppure, il Magna Grecia Park rappresentava un’opportunità concreta per Crotone. Un’occasione storica per rompere l’isolamento e l’immobilismo che da decenni bloccano la città.
Le mie interpellanze non sono pretestuose. Servono a riportare trasparenza nei rapporti tra istituzioni e cittadini. Perché anche un eventuale diniego può essere comprensibile — se fondato su vincoli reali, motivazioni tecniche o ostacoli oggettivi. Ma finché non vengono chiarite, rimane solo il sospetto.
Sindaco e presidente della Provincia hanno il dovere di informare. È una questione di rispetto verso la città e verso chi la rappresenta.
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