Erano lì. Sotto il palazzo di piazza della Resistenza. Sotto il palco della presentazione dei candidati al Consiglio Regionale.
Sotto la manifestazione organizzata dal sindaco di Crotone, #VincenzoVoce, alla presenza del presidente della Regione #RobertoOcchiuto e del presidente della Provincia – nonché candidato alle regionali – #SergioFerrari.
C’erano.
Mentre si chiedevano voti, si facevano selfie e promesse, si parlava di futuro. C’erano, con slogan e striscioni che riportavano articoli di legge e richiami al diritto allo sport, all’uso equo e trasparente delle opere pubbliche. Opere che appartengono a tutti i crotonesi, non solo a una parte.
C’erano i ragazzi della Kroton Nuoto, gli esclusi, quelli tagliati fuori dalla piscina olimpionica comunale. C’erano i giovani crotonesi che non chiedono favori, ma diritti.
Che non parlano più ai politici – tanto non ascoltano – ma ai cittadini. Perché nemmeno di fronte a un’interpellanza ufficiale presentata in aula hanno risposto.
Fanno finta di non sentire.
E allora i ragazzi hanno lanciato un appello. Secco. Diretto. Un appello a chi ha ancora il coraggio di indignarsi. Un grido che non cerca riflettori, ma giustizia.
Erano lì, mentre altri si lavano le mani.
Loro, invece, alzano la voce.
Erano lì, come ultimo gesto, come ultimo monito. Non più rivolto a istituzioni sorde e inadeguate, che espongono con orgoglio le immagini di Falcone e Borsellino nelle sale del potere, ma che troppo spesso ne svuotano il significato.
I ragazzi della Kroton Nuoto.
Quelli dimenticati. Quelli esclusi da un impianto comunale. Quelli che da mesi non possono più entrare nella piscina olimpionica.
Un impianto pubblico.
Chiuso a una parte di cittadini giovani e meritevoli, forse più ostinati. Nessuna rabbia. Solo dignità. Nessun rancore. Solo un grido civile, nell’aria ferma di una campagna elettorale.
Loro erano lì. Mentre chi avrebbe dovuto rappresentarli voltava lo sguardo altrove, rifiutando ancora una volta di svolgere il proprio ruolo: promuovere e difendere la legalità all'interno della comunità, contrastare fatti e comportamenti che generano disagio, ingiustizie e situazioni inaccettabili.
Dopo l’interpellanza che ho presentato al Comune, abbiamo assistito a una "non risposta" da parte dell’ente, che ha cercato di far passare il messaggio che il Comune non abbia alcuna responsabilità rispetto alla società che gestisce l’impianto.
Un’assurdità. L’affidamento della gestione della piscina è stato conferito proprio dal Comune.
La piscina olimpionica è un bene comunale.
È una situazione incresciosa, che si consuma sotto gli occhi del sindaco e la giunta, che ancora una volta, si sceglie il silenzio, invece di schierarsi dalla parte dei cittadini più giovani.
Sono in corso denunce.
Nel frattempo, si continua a giocare a giochi politici, che sembrano rendere ogni giorno più difficile l’accesso alla piscina comunale di via Giovanni Paolo II per i ragazzi della Kroton Nuoto.
Una condizione impropria, inaccettabile, che non riguarda solo un’associazione sportiva, ma l’intero diritto allo sport di decine di giovani atleti.
Ragazzi costretti ad allenarsi in mare, in condizioni umilianti, mentre la politica cittadina si trincera dietro cavilli burocratici e silenzi colpevoli.
Io non mollo. E su questa vicenda ci tornerò ancora.
Alla faccia di chi continua a mentire, sostenendo che l’ente non possa fare nulla e che non abbia responsabilità, quando invece proprio il Comune dovrebbe denunciare una situazione che sta infangando un bene di proprietà pubblica.
[IGINIO PINGITORE- Consigliere Comunale Crotone
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