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giovedì 24 luglio 2025

IL "PREMIO A PADRE MATTEO DI CALCUTTA"


Scusate l'ironico titolo, ma mi andava di scriverlo così... Madre Teresa, mi perdonerà!  

Abbiamo visto tanti conferimenti di premi Nobel a persone illustri, tra cui quelli per la pace come Madre Teresa di Calcutta. Tuttavia, in un mondo spesso alla rovescia, purtroppo, ci troviamo a dover riconoscere e celebrare anche tanti nuovi modelli, fantasiosi, che emergono in modo veramente sorprendente.

Ora sì che possiamo chiamare Salvini un vero sovranista, non per l’Italia, ma più per Israele, facendo finta ancora una volta di non vedere quello che questo stato sta facendo sui propri confini, e non solo. Le atrocità a danno dei palestinesi è oramai un genocidio in piena regola, con bambini uccisi, territori martoriati, e il mondo che resta in silenzio, incapace di opporsi. L’Italia, che un tempo era definita “culla del cristianesimo", oggi tollera chi agisce impunemente, giustificando con il falso diritto di difesa. La mancata condanna è da attribuire a tutti, non vedo grandi prese di posizioni forti, sia dai politici, che da coloro i quali si occupano di umanità.

Ritorniamo a Salvini, che riceve il premio Italia-Israele 2025, e chiediamoci: su quale base l'ha ottenuto? E quale onore può rappresentare per un Paese che si mostra sempre più come guerrafondaio? Ora l’Italia si mette allo stesso livello di Israele? A consegnare il premio è stato l’ambasciatore di Tel Aviv a Roma, Jonathan Peled, che ha motivato l’atto con il “coraggio” di Salvini nel assumere posizioni pubbliche.

Mi chiedo: quali sono le vere assunzioni di coraggio di Salvini? Restare in silenzio di fronte a chi uccide bambini, bombarda campi profughi e ospedali, è davvero un atto di coraggio? A me sembra piuttosto, complicità. Il vero coraggio non dovrebbe consistere nel riconoscere e denunciare l'atrocità, nel condannare il totale calpestio dei diritti umani anche quando è scomodo?

Il più grande gesto di Salvini sarebbe stato: il rifiuto del premio, e allora sì, che avrebbe compiuto un gesto da "cristiano", proprio lui, che nelle campagne elettorali spesso si è presentato al popolo con il Santo Rosario in mano. Vergogna!

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