Un mondo alla rovescia, oramai, al centro c'è solo visibilità e consenso.
Non mi sarei mai permesso di scrivere nulla, ma visto che la struttura sportiva è stata oggetto di una mia interpellanza comunale al sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, credo sia doveroso condividere alcune riflessioni.
A febbraio di quest’anno ho presentato al protocollo del Comune di Crotone un’interpellanza riguardante il Palazzetto dello Sport di Crotone, il ‘PalaMilone’, che, condizionale d'obbligo, sembra essere rimasto chiuso dall’anno 2019 per inagibilità.
Ho deciso di rivolgermi al sindaco per capire quali azioni l’amministrazione abbia intrapreso per riaprire l’attività, chiusa ormai da oltre un lustro, in quanto, a mio parere, rappresenta il cuore pulsante della città, un simbolo di crescita e un rifugio per i sogni e le ambizioni dei nostri giovani.
La mia posizione, infatti, mirava a promuovere un intervento volto ad arricchire gli spazi dedicati a far vivere i sogni e le aspirazioni di tutti, soprattutto dei giovani. Ho richiesto un impegno finanziario per mettere il Palazzetto a norma dal punto di vista tecnico e della sicurezza, oltre a un urgente sgombero dei materiali e del legname secco, potenziali fonti di incendio.
Inoltre, ho chiesto se siano stati reperiti i finanziamenti necessari per ripristinare la piena funzionalità del Palazzetto, rendendolo idoneo a ospitare competizioni agonistiche e gare ufficiali in diverse discipline.
Le risposte sono state apparentemente esaustive, poiché si è provveduto ad eliminare gli ingombranti attorno alla struttura e confermando i nuovi progetti avviati per mettere in sicurezza il Palazzetto; le richieste di finanziamento per renderlo agibile e confortevole. Tuttavia, tutto ciò appare contraddittorio: si sottolinea spesso che il Palazzetto dovrà restare chiuso per motivi di sicurezza, eppure, di tanto in tanto, la struttura viene riaperta, soprattutto durante grandi eventi, dove si richiede maggiore sobrietà per l'incolumità della gente.
È evidente che questa discrepanza richiede chiarimenti e un’analisi più approfondita sulla gestione e sulla pianificazione futura.
Nei grandi eventi, l'amministrazione supera ogni limite: il sindaco autorizza aperture temporanee, come abbiamo visto durante l'accoglienza e le onorificenze alle vittime del naufragio di Cutro, e per l'accoglienza del nuovo arcivescovo. Oggi, lo vediamo di nuovo aperto per l'incontro di PetrosyanMania, che avrebbe dovuto essere l’evento più importante, il momento di gloria per la città e per il campione crotonese Fabrizio Ruggiero, invece si è trasformato in una vera e propria storia di scarsa pianificazione e improvvisazione. Ma la sicurezza può essere a discrezione del sindaco? Veramente bisogna ringraziare Dio che non sia successo nulla!
L’assenza totale di un impianto di raffreddamento nel cuore dell’estate ha reso il palazzetto un forno insopportabile, un bagno di sudore che ha offerto a spettatori e partecipanti un’esperienza umiliante e poco dignitosa. La gente ha sofferto, la città e il campione, figlio di questa terra, meritavano altro! Quanto meno un impianto provvisorio e un luogo adatto per gustare le su performance sportive.
È inaccettabile e illogico che, per motivi di sicurezza, la struttura venga chiusa per manifestazioni di piccole dimensioni, mentre per grandi eventi sembra che la sicurezza venga trascurata o addirittura sacrificata. L'ente semmai nell'eccezionalità dovrebbe fare il contrario.
Da ieri, però, nessuno può dimostrare il contrario, è palesemente emerso che il Palamilone resterà chiuso, ma solo quando gli eventi non hanno visibilità mediatica: una logica completamente sbagliata e pericolosa. La sicurezza non dovrebbe essere un optional, né dipendere dagli effetti mediatici o dai tornaconti politici ed elettorali.
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