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DA KROTON A BELCASTRO: IL SOGNO SPEZZATO DELLA MAGNA GRECIA, NEL SILENZIO GENRALE

Rifletto su alcune stranezze che, ormai, sembrano diventate la normalità in questa città. Nel mondo politico regna un silenzio assordante: n...

martedì 22 luglio 2025

L'INTITOLAZIONE DEL FUTURO ANFITEATRO AL TEATRINO IN AULA

Ieri, il Consiglio Comunale di Crotone ha deciso di onorare la memoria del professore Pasquale Senatore, figura di spicco come sindaco e consigliere regionale. Tuttavia, anche se il punto è passato, il dibattito è stato tutt’altro che unanime. All’interno della maggioranza si sono registrate divisioni nette: alcuni hanno votato contro, tra cui la consigliera Liguori, che ha motivato la sua posizione in modo, a mio parere, superficiale, soprattutto quando al defunto sindaco, attribuisce responsabilità su questioni ambientali, omettendo, che in quel contesto e in quell'epoca, le scelte necessarie a evitare al minimo danni ambientali non erano affatto semplici. Prima di puntare il dito contro una persona, che oggi non può più difendersi, sarebbe stato giusto considerare eventuali ipotesi di responsabilità di altri amministratori, passati e futuri. Ancor di più oggi, quando alcuni tendono a lavarsi le mani e votano contro provvedimenti che, dal punto di vista ambientale, sarebbero fondamentali per la città pitagorica.

 In aula sono state respinte due proposte: una del consigliere Tesorie. per intitolare un largo vicino tra via 1 maggio e via Torino, e l’altra della consigliera Venneri. Su quest’ultima, ritengo che, fermo restando il suo diritto di esprimere la propria opinione, in quella sede, nell'assise principale della città, ogni memoria meriti rispetto — sia per chi non c’è più, sia per i proponenti.

 La proposta di Venneri di intitolare il gladio, a mio avviso, è provocatoria e inaccettabile. Personalmente, non avrei mai realizzato il glaudio, a dire il vero non avrei portato agli onori, nessuna arma, se non quelle che rappresentano il valore di libertà e riscatto di un popolo, come quelle esposti nei monumenti ai caduti e ai combattenti delle guerre. A parte queste esternazioni, nella stessa maggioranza c’è anche chi era contrario all’intitolazione, ma ha votato a favore, per dovere di scuderia. Insomma, poco serietà di fronte ad argomenti importanti e di responsabilità.

 In aula, è stata associata la figura tra Pasquale Senatore e l’attuale sindaco Voce, ma questa comparazione è assolutamente infondata. Sono due figure agli antipodi. Senatore è stato un politico autentico, nato e cresciuto nella politica del suo partito, sempre coerente e lineare, senza mai tradire i propri principi. Voce, invece, negli ultimi cinque anni, ha dimostrato più volte di cambiare rotta, di fare salti della quaglia, dimostrando una mancanza di coerenza. Già questo dovrebbe bastare per fare la differenza. Ma mi fermo qui!

Nel mio intervento, che oggi non ho nessuna appartenenza partitica, ma sono sempre stato un centrista. In passato, aderivo alla Democrazia Cristiana, quindi lontano dagli estremismi di destra e di sinistra. Per questo motivo, ho voluto affrontare l’argomento, al di là delle ideologie, concentrandomi sulla persona. Ritengo che i politici non dovrebbero meritare grandi onorificenze, poiché la politica si dovrebbe fare per dovere, dovrebbe essere una missione. In Italia, di sindaci missionari se ne contano pochi; ricordo, ad esempio, il grande sindaco di Firenze, Giorgio La Pira. Dovrebbe, quindi, essere qualcosa di raro, perché altrimenti si rischia che, nel tempo, per pura opportunità politica si daranno onorificenze ad ogni rappresentate istituzionale.

Disapprovo l’idea della Commissione toponomastica del Comune di intitolare il nuovo anfiteatro, che sorgerebbe dietro il Teatro Comunale, a Pasquale Senatore. Mi domando: si può intitolare un'opera che ancora non è stata realizzata? 

Di solito, gli anfiteatri vengono chiamati in base al luogo in cui si trovano, ad esempio "Anfiteatro Città di Crotone", oppure con il nome di una persona legata alla storia del sito, oppure ancora con un nome che richiami le caratteristiche storiche del luogo. Per esempio, il teatro crotonese prende il nome dal grande musicista e compositore Vincenzo Scaramuzza, nato proprio a Crotone. Pertanto, sarebbe più appropriato scegliere un nome che rifletta la storia e l’identità del luogo.

Pertanto l'ente preposto, quale il comune, non può non tenere in considerazione tali regole, che sono profondamente istituzionali. E non può assolutamente attribuire intitolazioni, eliminando pregiatissimi nomi esistenti e condivisi da tutti.

 Alla luce dei fatti, ritengo che un uomo come Pasquale Senatore, figura politica che si è dedicata con passione alla città e l’ha amata profondamente, meriti un omaggio che rifletta il suo grande impegno: una piazza o una via a lui dedicata, un luogo che ha calpestato quotidianamente.  Ovviamente, tutto ciò non dovrebbe creare divisioni tra di noi. Si può dire di quest’uomo tutto, ma certamente non che mancasse di passione, impegno e amore per questa città.

 


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