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venerdì 1 agosto 2025

DIMISSIONI: UN MERO CALCOLO POLITICO

Le dimissioni del presidente Occhiuto suonano male, e mi dispiace dirlo. Non voglio ancora pronunciarmi sul suo operato, ma una cosa è certa: per il territorio crotonese, nonostante il rapporto stretto con il sindaco di Crotone, sigillato nella partecipazione alla presentazione del Movimento “Crescere”, non sembrano aver lasciato grandi tracce, soprattutto sulla questione ambientale, avrei da dire, ma mi fermo qui.

Parliamo delle dimissioni. Occhiuto ha una questione giudiziaria pendente: si fa ascoltare dai magistrati, ne esce sorridente — come spesso accade a molti politici nei momenti più difficili — e si dice fiducioso. E quindi ti aspetti che continui il suo lavoro fino alla fine del mandato. Invece, no! Subentra la strategia politica ormai collaudata: “Mi dimetto”, così si crea il caso e la guardia si mantiene in alto. Il momento può essere davvero cruciale, ora o mai più, in quanto non c’è nessun avversario in campo.

Comprendo la sua determinazione e il desiderio di superare questa fase difficile. Ma si capisce che vuole mantenere la fiducia e continuare a lavorare, anche di fronte alle pendenze legali.

Se invece Occhiuto non si fosse dimesso, cosa sarebbe successo? Azzardo le mie ipotesi:  avrebbe avuto, amministrativamente parlando, meno di un anno alla fine del suo mandato, avrebbe dovuto affrontare un percorso molto difficile. Probabilmente si sarebbe trovato a dover gestire le pressioni degli amici/nemici interni alla coalizione, soprattutto alla luce della questione giudiziaria. Gli avrebbero richiesto di non candidarsi nuovamente alla presidenza della regione, lasciandolo isolato e indebolito anche in prospettiva di nuove ed importanti sfide politiche.

Non è positivo che non abbia aspettato di concludere il mandato; avrebbe dovuto continuare, indipendentemente dall'esito. Di certo, posso riconoscere l'astuzia e la scaltrezza politica, ma queste mosse, a mio parere non giovano né ai calabresi né alla regione Calabria.

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