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ALLA MANIFESTAZIONE CONTRO ENI A CROTONE ERANO PRESENTI QUELLI COME LE VACCHE DI FANFANI!

Quando l'OVS (Opera Valorizzazione Sila) si occupava di bonificare il nostro territorio (Corazzo e la Valle del Neto), il Governo sosten...

domenica 29 dicembre 2024

QUANTU È BELLU STU PAJISI". LACRIME DAL CUORE

Una canzone che non è solo melodia, ma un viaggio emozionale che affonda le radici nel cuore della Calabria. È un inno d’amore per una terra che, anche da lontano, continua a pulsare dentro di noi. Luigi Bomparola, accompagnato dalla maestria del nostro Gianni Carvelli alla chitarra e Giuseppe Carvelli alla fisarmonica, ha saputo catturare l'essenza di Scandale e dei suoi abitanti, di quelle storie di emigrati di chi parte e di chi rimane, di chi ha lasciato un pezzo di sé in questo angolo di mondo.

Le note si intrecciano con i ricordi, evocando immagini di strade, piazze e vie cittadine (mancano quelle storiche), di paesaggi mozzafiato e di volti. Ogni accordo racconta di un legame profondo, un amore incondizionato per le tradizioni, per la cultura e per la comunità che, nonostante la distanza, continua a vivere nel cuore di chi ha scelto di emigrare. 

La canzone di Luigi prettamente calabrese ci invita a riflettere su ciò che significa appartenere a un luogo, su come la distanza possa amplificare il desiderio di tornare indietro, di ritrovare le proprie radici, di riabbracciare la propria gente.

In ogni nota, in ogni parola, c'è una lacrima, l’amore per la Calabria, per la sua Scandale. Un canto di nostalgia, di speranza e di identità.

Complimenti Luigi, avanti così!

https://youtu.be/fZCiBV-19Xk?si=1QBybQV4L5aByvoQ

mercoledì 18 dicembre 2024

CROTONE TRA ENI, SPOPOLAMENTO E TARALLUCCI E VINO

Il fenomeno dello spopolamento è una ferita aperta che attraversa l'Italia, ma che nel Sud, e in particolare in Calabria, assume contorni drammatici. Crotone, in questo quadro, è un esempio emblematico di un territorio che sta soffrendo da sempre. I dati che ho estrapolato da un post dell’ingegnere Antonio Bevilacqua sono veramente preoccupanti.

Una storia di abbandono e desolazione, dove i centri si svuotano e le case, immobili e capannoni restano vuoti, simboli di una vita che un tempo pulsava di vibrante energia.

Le motivazioni di questo preoccupante calo demografico sono note, eppure le classi politiche sembrano essersi dimenticate di noi, tutti strabici delle nostre necessità e delle nostre speranze. Nel gennaio del 2022, ho presentato una #mozione al Consiglio comunale di Crotone, un grido d'allerta contro lo spopolamento. Ma da allora, nulla è cambiato. La politica continua a concentrarsi su apparenti successi e manifestazioni, tra inciuci e deragliamenti elettorali, dimenticando le questioni serie. È fondamentale che ci si impegni in proposte concrete, che non si accontenti di un accordo da quattro soldi con chi ci inquina da decenni, come l'ENI, ma che si doveva puntare ad una vera bonifica industriale; obbligare la multinazionale, affinché si gettassero le basi per uno sviluppo reale e sostenibile

Crotone sta vivendo un dramma ineluttabile. Lo spopolamento non è solo un numero che scende, ma è la fuga da un territorio ricco di storia, cultura e risorse, sempre più impoverito da infrastrutture che non permettono una vita dignitosa. Siamo isolati, privati di una rete ferroviaria decente, e ogni giorno che passa ci allontana ulteriormente da un futuro migliore. La mia mozione avrebbe dovuto accendere il dibattito politico, stimolare un tavolo di lavoro con i sindaci dei comuni interessati e coinvolgere il Governo in un disegno di legge per il Crotonese, ma invece ci ritroviamo a parlare di accordi che si dissolvono nel nulla, come spesso accade: "a tarallucci e vino".

È tempo di risvegliare le coscienze e di lottare insieme per il nostro futuro. Non possiamo più permettere che la nostra terra venga svenduta per un piatto di lenticchie. Crotone merita di essere ascoltata, merita di tornare a vivere. E noi, come comunità, dobbiamo essere pronti a lottare per essa.

sabato 14 dicembre 2024

"A ZZITA"

 Cos’era un tempo la “zzita”? La “zzita”, da zitella, fidanzata di un ragazzo (zzitu), ma il termine al femminile significava anche il matrimonio, con tutti i preparativi e la festa, un momento di pura magia e nello stesso tempo qualcosa di molto profondo: non era solo un rito, ma una celebrazione vibrante della vita stessa. Ogni sorriso, ogni lacrima di gioia, ogni abbraccio sincero raccontava una storia di speranza e di amore, tessendo insieme i legami nella propria comunità che, pur nella sua povertà, brillava di una ricchezza incommensurabile.

Ricordo benissimo quei momenti, che erano in uso fino a tutti gli anni '80 e all'inizio degli anni '90. Per quel giorno speciale, non c’erano solo due anime che si univano in matrimonio, ma un intero paese festeggiava l’amore, la speranza e il futuro. In ogni fase, ogni sguardo, ogni parola, ogni gesto era intriso di un significato profondo, fino al ricordo  indelebile che si sarebbe scolpito nei cuori di tutti presenti agli eventi.

Dopo il primo "Sì" un ragazzo e una ragazza diventavano “zziti”; poi doveva esserci l’approvazione dei genitori, altrimenti si trovava un escamotage, cioè la cosiddetta “fujitina”, “sin d’i hannu fujuti”, mediante la quale si scappava da casa, magari verso un altro paese, si stava insieme e si consumava tutto al fine di ottenere l’approvazione dei genitori, in modo da poter celebrare subito il matrimonio; altrimenti, era scandalo, era “brigogna”. 

Ma ritorniamo alla prima fase: per ottenere l’accettazione pacifica dei genitori doveva avvenire il "fidanzamento in casa", che consisteva nello scambio del primo anello offerto dai genitori, ovvero nell'accettazione delle famiglie della futura unione matrimoniale, seguita poi da una festa in grande nella casa della “zzita”. 

Il coinvolgimento delle famiglie etichettava, da quel momento, i giovani come "ziti". Oggi potrebbe sembrare molto strano, ma questa antica tradizione, ormai del tutto in disuso, rappresentava la contrattazione morale per il futuro matrimonio, firmata dai genitori e con l'approvazione degli interi nuclei familiari, che concludevano la prima fase con "hannu cunghjiudùtu": era un’accettazione, ma non una promessa. La promessa vera e propria si faceva quando i ragazzi si amalgamavano fortemente e si erano ben conosciuti per dichiararsi ufficialmente mediante il cosiddetto "giuramentu". Un altro sigillo veniva impresso dal compare d'anello, "a cummara e u cumpari", due figure importanti per la coppia. Oltre alla consegna dell'anello, rivestivano un ruolo fondamentale, su cui veniva riposta tutta la fiducia; erano anche il padrino e la madrina del primo genito. Durante il "giuramentu", le due figure erano accanto agli "ziti" e insieme si recavano in municipio per aprire la strada al matrimonio. Era la giornata più importante per i fidanzati, che si svolgeva, come da tradizione, nella casa della sposa. Le famiglie erano diventate strette e legate tra loro da profonda stima e rispetto. A questo evento, l’invito era esteso anche oltre le famiglie, e tra "pastetti, liquore e amaru, biccherini e cugghjianddri" non mancava il primo banchetto matrimoniale con tutti i prodotti prelibati fatti in casa: "alivi, sazizzi, suppressati, vrascioli e pasta chjina”.

Poi arrivavano i giorni del matrimonio, “a zita” si "maritava" e u "zitu" si "nzurava". Una settimana prima del matrimonio, le mamme dei ragazzi avevano ruoli importanti: “paravanu a casa”, praticamente arredavano e fornivano tutto ciò che serviva per la nuova casa, soprattutto “l’esposizione del corredo”, sotto il rigido controllo della suocera, al fine di verificare la giusta quantità di dote, che in passato pare fosse anche pattuita.

Si preparava la camera nuziale, che tutti i parenti erano chiamati a visitare; ognuno di loro concedeva offerte in denaro per augurare ricchezza e prosperità alla nuova famiglia. Durante la notte non era esclusa la “serenata” all’innamorata, durante la quale si suonavano canti di un tempo, brani e filastrocche popolari, che esprimevano i sentimenti amorosi. Per l’occasione partecipavano amici, conoscenti e vicini.

La mattina del matrimonio si presentava come un sogno che prendeva forma, avvolta in un'atmosfera di gioia e aspettativa. La sposa, incantevole nel suo abito bianco: il velo leggero danzava delicatamente al vento, mentre i pizzi e i merletti raccontavano storie di un amore di altri tempi. Lo sposo, elegante nel suo vestito scuro, la osservava con occhi pieni di ammirazione, pronto a prendere parte a quel sacramento che univa le loro vite per sempre. E’ arrivato il giorno “ U Jiuarnu”!

Il corteo nuziale si snodava per le strade, un paese in festa! Emozioni e sorrisi, quasi esclusivamente a piedi, come a voler rendere sacro ogni passo verso l’altare. La gente si affacciava dalle finestre e dai balconi, richiamata dalla magia del momento. “Sta passandu a zita!” si udiva in coro, come un canto di festa, mentre mani generose lanciavano riso e confetti, anche tante monetine, piccoli segni di buon augurio. I bambini, con gli occhi brillanti di meraviglia, si affannavano a raccoglierli, conservando nelle tasche i soldini e custodendo il resto per il giorno in cui si sarebbe celebrato un altro matrimonio. In quel giorno, la semplicità diventava bellezza, e la condivisione di momenti di pura felicità illuminava anche gli angoli più bui delle loro vite.

Dopo il rito sacro nelle splendide chiese addobbate per l’occasione, il corteo si dirigeva presso i locali per la consumazione della grande festa. Il cuore pulsava di vita e di tradizione. Lì, i tavoli imbanditi di leccornie davano vita al cosiddetto “zitaggiu”, Tra sapori e profumi si raccontava la storia di una comunità unita. Ogni piatto era un regalo, un gesto d'amore che si tramandava di generazione in generazione,  un’occasione unica, un festival di emozioni che risuonava nel cuore di tutti, unendo anime diverse in un coro di risate e danze, in un abbraccio collettivo che superava ogni tutte le barriere.

giovedì 12 dicembre 2024

BONIFICA INDUSTRIALE CROTONE COME UNA DICHIARAZIONE DI GUERRA

 E Così il Decreto Legge del 17 ottobre scorso (n. 153) ha trovato il suo compimento: è diventato Legge dello Stato. Un atto che prometterebbe di tutelare l’ambiente, di razionalizzare i procedimenti di valutazione e autorizzazione ambientale, di promuovere e di attuare interventi vitali per la bonifica di siti contaminati, pertanto dovrebbe segnare l'inizio della bonifica per il Sito di Interesse Nazionale di Crotone-Cassano e Cerchiara.

Ma, ahimè, il condizionale è d'obbligo. In questi mesi, il caos politico ha regnato sovrano, alimentato da una falsa politica che ha tradito le aspettative della comunità. I rappresentanti delle istituzioni, invece di illuminare il cammino, hanno scelto di intorbidire le acque, lasciando nel buio le vere intenzioni. È una vergogna senza precedenti: ci chiediamo dove saranno depositati i rifiuti industriali, se dentro o fuori la regione, in “situ” o accanto a un'altra discarica. In questo silenzio assordante, la politica tace, mentre si celebra il Natale tra luci e festicciole, lasciando i cittadini nell’ombra, privi di risposte, ma il ben servito non mancherà neanche quest'anno!

La bonifica avverrà, ma in che modo? Nessuno dovrà sapere. Guai a chi si opporrà, perché questa volta l'esercito sarà pronto a intervenire, a imporre il suo volere. Sono queste le dichiarazioni del Generale Errigo. Più che una bonifica mi sembra una dichiarazione di guerra per un popolo che ha semplicemente osato esprimere la propria opinione. E se questo popolo decidesse di scendere in piazza, cosa ci aspettiamo? I bulldozer a calpestare le speranze, le voci soffocate sotto il rumore dei lanciarazzi? 

Siamo a un bivio, e la posta in gioco è alta: il nostro futuro, il nostro ambiente, la nostra dignità. Non possiamo permettere che la paura zittisca le nostre voci. È tempo di lottare, di far sentire il nostro grido, di reclamare il diritto a vivere in un mondo sano e giusto. Non siamo solo spettatori passivi di questa storia; siamo parte attiva di un cambiamento necessario e urgente.

La battaglia per la verità e la giustizia dovrà pur iniziare, ma questa volta  tenendo alla larga i "quaquaraqua" e falsi rappresentanti del popolo.

domenica 1 dicembre 2024

"NA SIGARETTA E NU BICCHIJRI I VINU"

Trovo questa foto e mi mi viene sibito in mente il tempo di una volta, circa 50 anni fa, quando ero bambino. In paese, le strade sembravano un mercato aperto; già al mattino con qualsiasi mezzo, soprattutto i motocarri (le Api), si sentivano le voci dei fruttivendoli locali, che vendevano frutta e verdura fresche di stagione. Non potevi non svegliarti: le grida dei venditori erano esuberanti, e c'erano anche quelli che utilizzavano i microfoni. 

Nelle ore in cui tutti erano svegli, intorno alle 8, le strade erano affollate da tanti ragazzi e bambini che uscivano a gruppi (allora eravamo in tanti) per andare a scuola, una moltitudine di persone prese da ogni impegno. 

Incominciavano ad arrivare i commercianti "mercanti" di tessuti, di lino in particolare, rigorosamente fatti a mano; quasi sempre si trattava di corredi. Tra di loro, molte erano donne che portavano le merci financo sopra il capo; mostrano i preziosi manufatti alle mamme per "maritare" le proprie zitelle. Ma non mancavano gli artigiani: a Scandale venivano tanti da Petilia Policastro e Mesoraca. Da quei paesi erano maestri dell'artigianato: "scarpari e ombrellari, furgiurari, quadarari e gumbularu", e di tanto in tanto anche l'orologiaru, precisamente " l'urifici". Insomma, un mondo diverso, dove tutto si svolgeva per le via in totale in armonia: si acquistava e si vendeva, si riparavano gli oggetti.

In tanti chiedevono l" elemosina " a limuasina", gente senza sussidio, avevano dei disagi fisici dovuti a diverse cause: infermità e malformazioni per carenze di cure, mutilazioni da guerre, e non mancavano i ciechi, che venivano chiamati "cicàti", termine usato per indicare tutti quei poveri e sfortunati del paese. Erano ai margini della società e, nello stesso tempo, mostravano la costanza di essere semplici e genuini.

Soffrivano molto e spesso venivano maltrattati, ma avevano una chiara identità. In quel contesto, a volte, alcuni di loro ricevevano anche amore. Nonostante le difficoltà, si mostravano servizievoli, pronti ad aiutare per pochi spiccioli. La loro felicità si trovava nei momenti in cui venivano accolti, bastava offrirgli "na sigaretta e nu bicchijri i vinu" per farli sentire a casa, utili e graditi.

venerdì 29 novembre 2024

BONIFICA CROTONE, I PIFFERAI PRONTI A ESULTARE

L'illusione di un cambiamento. Con parole e sorrisi forzati, si cerca di dipingere una realtà che non è affatto quella che si vive. Tutti pronti a ergersi a paladini dell'ambiente, ogni annuncio diventa assordante, risuonando nei corridoi istituzionali e nelle piazze, mentre fuori i cittadini vivono un'altra verità. Una verità fatta di sacrifici e speranze disilluse, di attese che si allungano nel tempo, di giovani che vedono solo ombre al calar del sole. Ma i pifferai non mancano mai a suonare gli scintillanti versi. cercando di nascondere le crepe di una società rassegnata, ma ancora tenta di chiedere risposte concrete e azioni tangibili

E ora tutti pronti a rivendicare ogni merito! Dopo mesi di lotta, tra comunicati stampa, incontri, mozioni e interrogazioni all’interno del Consiglio comunale, e grazie all’impegno profuso dal comitato cittadino contro i veleni, ieri è arrivata la comunicazione da parte di Eni Rewind riguardante l’individuazione delle discariche, addirittura all’estero, nel Nord Europa, dove sarà possibile smaltire 362 mila tonnellate di rifiuti pericolosi presenti nei siti crotonesi. Le pericolose scorie, pertanto, prive di Tenorm e amianto, dovrebbero partire per gli impianti di Svezia e Germania, con inizio previsto entro un anno. 

Dove sarà piazzato il pericoloso Tenorm e l'amianto? Non dimentichiamo che gli scarti di lavorazione delle industrie del fosforo a Crotone sono stati in parte smaltiti in discariche per inerti, ma si stima che una grossissima parte sia stata impiegata come materiale di riempimento per strade, porti e piazzali. Non tutto è noto, ma di fatto la situazione sembra aggravarsi in modo esponenziale ogni volta che vengono effettuati lavori di movimento terra. Altro che esultare ...

Non mancano mai tracce di quei pericolosi materiali. Gli scarti provenienti dalle produzioni industriali, che incrementano i livelli di radioattività ambientale nella città, sono destinati ad aumentare in un mondo dove tutto è stato tenuto nell'ombra. Chi pagherà per questi danni? Altro che esultare...

Pertanto, non bisogna dormire sugli allori e far finta di nulla, poiché ci riproveranno ancora. Resta comunque il fatto che non c’è nulla da esultare: giochi e giochetti politici se ne vedranno molti, i tempi sono incerti e non ci sarà mai uno smaltimento che eliminerà i pericoli causati su questo lembo di terra. Chi esulta e si dichiara soddisfatto fa solo propaganda per acquietare la gente; al contrario, tutti noi, soprattutto noi amministratori, dobbiamo avere la coscienza di portare le responsabilità di ieri, di oggi e, soprattutto, di domani. Altro che esultare!

domenica 24 novembre 2024

AUTONOMIA DIFFERENZIATA, CONVEGNO A CROTONE E LA MIA MOZIONE CONTRO.

Il 22 novembre 2024, alle ore 16:00, si è tenuto nella sala consiliare del comune di Crotone un convegno organizzato dall’Assessore alla Cultura del Comune di Crotone, Avv. Nicola Corigliano, per conoscere e approfondire il disegno di legge voluto da Roberto Calderoli della Lega, "Autonomia Differenziata", approvato dal Consiglio dei Ministri il 2 febbraio 2022. L’unico a relazionare sulla tematica è stata la prof.ssa #CaterinaAquino, ricercatrice dell’Università della Calabria di Cosenza, la quale ha illustrato la legge mediante un collegamento in videoconferenza. 

Una legge che il presidente leghista del Veneto, Luca Zaia, promuove da tempo, che nasce dal forte desiderio di garantire molti più finanziamenti alle regioni del Nord, che già beneficiano di risorse superiori rispetto a quelle del Sud. La relatrice ha spiegato il disegno di legge in riferimento a uno Stato che si richiama ai principi democratici e di uguaglianza. La stessa Corte Costituzionale si è espressa con sette disposizioni di incostituzionalità riguardo.

Ha relazionato l’assessore Corigliano, seguito dal saluto del sindaco Vincenzo Voce e dall’avvocato Salvatore Rocca, Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Crotone.

Il dibattito si è aperto al pubblico e io sono intervenuto in merito alla questione, in quanto nel mese di gennaio 2023 ho presentato al Consiglio comunale una mozione mediante la quale la città di Crotone si oppone al progetto del ministro Calderoli. Nell’aula consiliare, ho evidenziato che si tratterà dell’ennesimo scippo e di un’ulteriore ingiustizia perpetrata a danno del Mezzogiorno d’Italia. Ho lanciato un duro monito a tutte le forze politiche regionali e nazionali affinché contrastino una legge che ci metterà sempre di più ai margini.

L’incontro si è concluso dopo circa due ore intense di discussione.

Mi auguro che da Crotone possa levarsi un messaggio potente e inarrestabile: l'Italia può risorgere, ma solo se abbraccia le sue radici, promuovendo i principi di uguaglianza e parità,  colmare le distanze che da sempre separano il nostro Paese e che cammina su due binari divergenti. Solo così, partendo dal basso, possiamo dare vita a un'Italia coesa, giusta e solidale.

giovedì 21 novembre 2024

PRESENTATA MOZIONE SU CONGESI: PRIMA DI TUTTO LA SALVAGUARDIA DEL BILANCIO DEL COMUNE DI CROTONE

A nome di 12 consiglieri comunali (Iginio Pingitore, Enrico Pedace, Antonio Manica, Fabrizio Meo, Salvo Riga, Chiara Capparelli, Cristian Prisma, Andrea Devona, Giuseppe Fiorino, Andrea Tesoriere, Anna Maria Cantafora, Carmen Giancotti), è stata presentata al Presidente  del Coniglio comunale una mozione datata 19 novembre 2024, mediante la quale si chiede al Consiglio comunale con apposita delibera, affinché il Comune di Crotone, in qualità di socio di maggioranza, convochi con estrema urgenza l'assemblea straordinaria del Consorzio ConGesi per deliberarne la messa in liquidazione; si invitino gli organi competenti a definire i termini di una necessaria transazione con SoRiCal, al fine di tutelare il Comune da eventuali azioni legali che potrebbero essere intraprese nei suoi confronti per le responsabilità oggettive dalla cattiva gestione del Consorzio.

C'è da dire che il ConGesi è rappresentato dal comune di Crotone con il 49% delle quote, ecco, quindi, le motivazioni per cui i consiglieri sottoscrittori del documento intendano portare l’argomento nella principale Assise della città pitagorica, fra l’altro, il Consorzio ha un’esposizione debitoria preoccupante: nell’anno 2022 è passata da 45.270.766 euro a 53.335.191 euro nel 2023, mentre i crediti sono aumentati da 44.519.052 euro nel 2022 a 51.552.448 euro. 

Il quadro debitorio non può che richiamarci al senso di responsabilità proprio in virtù che Il Comune di Crotone detiene una percentuale di quasi il 50%, quindi è socio di maggioranza.

La So.Ri.Cal., che si occupa della manutenzione ordinaria e straordinaria delle infrastrutture idriche regionali e della fornitura di acqua potabile, ha rivendicato a ConGesi un credito di 24.417.091,16 euro per la sola fornitura d'acqua dall'anno 2017 fino al secondo trimestre del 2022. So.Ri.Cal ha più volte richiesto un piano di rientro al fine di garantire il recupero integrale o parziale del credito maturato nei confronti di ConGesi e, a tal riguardo, ha avviato la procedura per l'apertura di una liquidazione giudiziale. 

In un momento cruciale per il nostro Consorzio, ci troviamo di fronte a una realtà che non possiamo ignorare. La grave situazione finanziaria che stiamo attraversando è un campanello d’allarme che richiede una risposta intensa e consapevole. I consiglieri, riconoscendo la delicatezza della questione, si adoperano per pianificare un’azione amministrativa che possa scongiurare ogni rischio di trauma economico per il nostro ente.

Tuttavia, occorre riflettere profondamente su come affrontare tale questione. Non possiamo permettere che decisioni così impattanti vengano trattate come una semplice formalità, transitando attraverso una delibera di giunta comunale che bypassa il nostro organo costituzionale. La salute finanziaria del comune di Crotone merita una discussione aperta e trasparente, dove tutte le voci vengano ascoltate e rispettate.

Il Consiglio comunale, in questo frangente, ha il dovere di mettere la massima attenzione nel valutare la questione. È essenziale che ogni decisione sia presa con prudenza e responsabilità, affinché le finanze della nostra comunità siano garantite.

domenica 17 novembre 2024

CONTINUI MORSI DI UN LATRATORE SERIALE

In questo incessante scambio di colpi e parole, l'atmosfera si fa sempre più opprimente. Ogni giorno, nel tentativo di presentarvi il lavoro serio e impegnativo che stiamo portando avanti per la nostra comunità, mi ritrovo a dover fare i conti con la continua irruzione del sindaco Voce, le cui provocazioni sembrano non avere mai fine. Come un latratore seriale, si scatena in un botta e risposta che non concede tregua, un rincorrersi di comunicati stampa che si susseguono come un coro stonato, incapace di ascoltare la voce di chi cerca di costruire, invece di distruggere. Non ne posso più! Ma si può arrivare a tanto per il “disgraziato” potere? Come fa un primo cittadino a trovare il tempo di rispondere a tutti, sempre in maniera rabbiosa, con comunicati stampa in tutte le testate giornalistiche, comprese quelle regionali? Manca solo la Rai (forse glieli manda, ma per scarsità di contenuti non li pubblicano). 

Dopo il mancato consiglio comunale del 15 novembre, ho semplicemente risposto alle sue provocazioni, difendendo il mio onore e la dignità mia e del mio gruppo, e lui di nuovo scrive sui giornali per dare la sua misera risposta, sempre con le stesse provocazioni. È un problema serio per me e per tanti cittadini e già questo sarebbe un motivo sufficiente per chiedere le sue dimissioni, poiché interrompe la tranquillità della gente, spesso dei consiglieri comunali. In questo caso, ledere la mia serenità e quella della mia famiglia. Non si può assistere ogni giorno a queste provocazioni gratuite; se non è lui direttamente, ci sono i suoi accoliti. Ma un sindaco non dovrebbe comportarsi da buon padre di famiglia? Per Enzo Voce, questo concetto di "diligenza del buon padre di famiglia" sembra essere distante. Non ci sono sindaci che non adottano il giusto comportamento nell’adempiere ai propri doveri e nell'essere portatori di pace fra i cittadini, e non istigare guerre, seminare zizzania e simili

Gli chiedo di fermarsi un momento e riflettere su cosa significhi davvero essere il Primo Cittadino, soprattutto se pensa di amministrare per altri cinque anni (cosa di cui non sono comunque convinto).

Non basta indossare la fascia tricolore o partecipare a manifestazioni (cosa che, peraltro, gli riesce benissimo); la vera essenza di questo ruolo è una responsabilità profonda e complessa. È il compito di un leader quello di garantire che ogni cittadino possa vivere in tranquillità e serenità. Questo dovrebbe valere soprattutto per coloro che, come noi, lo hanno sostenuto in questi quattro anni, ma anche per i suoi storici avversari.Gli ricordo che il Primo Cittadino ha il compito di creare una vita migliore per la città e il territorio, per i nostri giovani, e di evitare che questa terra debba vedere i propri figli costretti a cercare altrove per realizzare le proprie aspirazioni.

Detto ciò, nei prossimi post è necessario parlare della vergognosa diserzione avvenuta nel Consiglio comunale del 15 novembre. Il sindaco, anziché rispondermi su questo grave episodio, tergiversa e preferisce attaccare la mia persona, lo trovo alquanto disgustoso e vergognoso!

venerdì 15 novembre 2024

LA "GANGAREDDRA" DEL SINDACO VOCE E IL BOICOTTAGGIO DEL CONSIGLIO COMUNALE DI CROTONE PER ORDINE DI SCUDERIA.

 Oggi, nel cuore della comunità crotonese, si è consumato un atto di grande vergogna, un episodio che segnerà una pagina oscura della nostra storia politica. La convocazione consigliare, un momento essenziale per il confronto e il dialogo, è stata clamorosamente boicottata dai membri della maggioranza. È inaudito e inaccettabile che né il sindaco, né l'intera giunta, né tantomeno la maggioranza stessa, si siano presentati. 

Questo non è solo un gesto di diserzione, ma un attacco diretto alle istituzioni democratiche che rappresentano la voce dei cittadini. In un momento in cui la trasparenza e la partecipazione sono fondamentali, questo rifiuto di assumersi le proprie responsabilità trasmette un messaggio di sfiducia e disinteresse verso gli stessi amministratori e di chi vorrebbe farne parte alla Pubblica assise.

Nonostante tutto per qualcuno il continuo latrare non diminuisce mai; come si dice nel nostro vernacolo, la cosiddetta “gangareddra”: no, non diminuisce, nonostante il nostro gruppo l'abbia sostenuto per ben quattro anni, quando era in piena difficoltà. Noi eravamo l’ago della bilancia. Purtroppo, non ce ne siamo accorti; forse eravamo noi troppo sinceri, o era lui, il sindaco Vincenzo Voce, troppo furbo, che ha sempre tramato sotto banco con chi ne ha detto peste e corna durante la campagna elettorale. Ma come si dice: meglio tardi che mai. Stamattina di nuovo in pole position sulle testate giornalistiche a sbraitare contro di noi (spero che le stesse, la mia risposta me la pubblicano).

A parte tutto, io in politica ci sono da oltre un trentennio e ne ho viste di cotte e di crude; ci sono abituato. Tuttavia, non avrei mai pensato che questo signore ci tradisse anche sulle tematiche ambientali, attraverso le quali ha costruito una campagna elettorale che gli ha consentito di vincere le elezioni, strappando i voti a tutti come paladino della salute e dell'ambiente. Non mi dilungherò sul tema, poiché i fatti sono agli occhi di tutti, e se sono state prese delle iniziative, non certamente per lui, ma per le nostre onorate campagne a difesa del territorio.

Tuttavia, continua a perseguire la sua “vendetta”, ancora oggi ci attacca per assenteismo, il furbone, nonostante sull'argomento più volte ci ritorno lui fa orecchie di mercanti: io tutte le sere, dopo una giornata lavorativa di quasi dieci ore, sempre onorando il lavoro presso la mia azienda, partecipo agli incontri comunali, poi tutto il resto viene svolto a casa, poiché non sono mai fermo; analizzo le problematiche, presento mozioni, interrogazioni e richieste dei cittadini. Altroché, sono un punto di riferimento nell’ente, forse non a lui non risulta? Fa finta di non riconoscere le mie azioni positive e ben fatte. Pertanto, su di me dice il falso. Ci vediamo comunque in Consiglio!

Inoltre, un buon padre di famiglia, in questo caso il primo cittadino del paese, non può scendere a demolire il lavoro di due giovani professionisti come Chiara Capparelli e Cristian Prisma (che potrebbero essere suoi figli). La prima partecipava ai suoi consigli comunali indossando le vesti da lavoro, essendo un'archeologa preparata; il secondo, appena inserito nel mondo del lavoro, non può permettere il lusso di essere costantemente assente; nonostante tutto, è sempre presente ai consigli comunali. Non partecipa alle commissioni, ma questo è un problema? È un gettone in meno nelle casse comunali. Io mi chiedo: qualcuno dei suoi fedelissimi andrebbe in commissione se non percepisse il gettone di presenza? Ovvio, non mi riferisco a tutti, ma gran parte lo fa solo per questo compenso. Specialmente una signora che del comune ne ha fatto un vero e proprio club per trascorrere le ore.

In questi giorni vedo tanti altri post di persone vicinissime al sindaco, che li trovo veramente deludenti e provocatori, ultimo dei quali riguarda la mancata presenza di consiglieri il giorno dell’intitolazione della sala consiliare del comune, e non capisco cosa abbiano da criticare. A quanto ne so, le giornate di inaugurazione e intitolazioni, se vogliamo la partecipazione di tutti, dovrebbero essere organizzate in date e orari compatibili con le esigenze di tutti. Immaginiamo un lavoratore che debba perdere diverse ore di lavoro per assistere a tutti i tagli di nastri. Ma stiamo scherzando? Basta la presenza del primo cittadino per dire che è presente l'intera l’amministrazione.

Voglio ricordare che io ho onorato la memoria di #FalconeeBorsellino con i fatti, e non con le parole. Senza mai demordere, da sindaco del mio paese ho subito la bruciatura della mia porta di casa e un attentato con arma da fuoco presso la mia abitazione. Dopo aver onorato la mia carica amministrativa per 5 anni (non come dice Voce per breve periodo, non ero mica un potestà?), non ho presentato la lista per il successivo mandato, poiché alcuni dei miei candidati hanno ricevuto minacce. Questo significa dare onore a Falcone e Borsellino. 

Non voglio dilungarmi, ma oggi quello che è successo è una grande vergogna. Mi riservo di scrivere al Prefetto di Crotone, poiché oggi la convocazione consigliare è stata boicottata dai membri della maggioranza. Non si era mai visto che a una convocazione consigliare non fossero presenti né il sindaco, né l’intera giunta, né tutti i membri della maggioranza.

martedì 12 novembre 2024

CONGESI, ECCO LA NOSTRA POSIZIONE

Penso sia arrivato il momento di affrontare senza ulteriori tergiversazioni la grave questione relativa a Congesi. Come già annunciato nella conferenza stampa del 25 ottobre scorso, il nostro gruppo "Stanchi dei soliti" ritiene, con spirito di forte responsabilità, che si debbano avviare soluzioni definitive. Durante quella stessa conferenza stampa, abbiamo deciso di intraprendere un nuovo percorso politico. Le recenti vicende giudiziarie del Consorzio avrebbero comunque portato questo argomento ai vertici della nostra agenda politica.

Il Comune di Crotone, in quanto socio di maggioranza, deve fare un passo avanti con serietà e determinazione. Non è tempo di indugiare, ma tutelare e salvaguardare innanzitutto le maestranze, i dipendenti tutti, che hanno sempre dimostrato  competenza e professionalità, garantendo, quindi, un futuro più luminoso e giusto per tutti.

Ho apprezzato l'ultimo intervento del consigliere Avvocato Antonio Manica, il quale ha espresso le sue forti preoccupazioni.

 Mi tocca fare un piccolo inciso: Congesi, come ben noto, nasceva dalle ceneri di SoaKro (società per la gestione delle acque crotonesi). All'epoca ricoprivo la carica di Sindaco a Scandale e nell’anno 2016 l'ente doveva subentrare come socio nella nuova gestione delle acque e dei depuratori. Mi opposi fermamente a questa iniziativa, in quanto vedevo per il Consorzio le stesse sorti della Soakro. Oggi i fatti mi danno ragione: Scandale gestisce gli impianti con un solo dipendente e non è a rischio di subire colpi finanziari a causa della gestione da parte di terzi.

Pertanto, nelle vesti di Consigliere comunale della città di Crotone, non posso esimermi dal trattare l'argomento. Occorre trovare un'immediata e definitiva soluzione; chiedere lo scioglimento del Consiglio di amministrazione, poiché, dai primi anni della costituzione, il Consorzio ha registrato le criticità, soprattutto in termini di liquidità, per far fronte alle esigenze legate ai costi del servizio, del personale e ai contenziosi esistenti. Fin da subito, questi costi superavano di gran lunga gli incassi dell'azienda, a fronte di una capacità di incasso appena del 50%. 

C’è di più! Mentre Soakro era una società di capitali dotata di autonomia patrimoniale perfetta; le obbligazioni sociali venivano soddisfatte esclusivamente dalla società fallita, senza alcun coinvolgimento dei singoli soci (comuni). I creditori, pertanto, dovevano far valere le proprie ragioni in sede fallimentare.

Al contrario, Congesi è un consorzio costituito per la gestione del cosiddetto servizio idrico integrato tra comuni della provincia di Crotone, senza fini di lucro. A differenza delle società pubbliche, al consorzio non si applicano il codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza, escludendo quindi l'applicazione sia delle norme sulla liquidazione giudiziale sia di quelle sulla liquidazione controllata. In sostanza, il Consorzio non può fallire, come dichiarato con la sentenza del Tribunale di Crotone, del 05.04.2024 poi confermata in sede d’Appello.

il Consorzio, rappresenta i Comuni aderenti; quindi, Crotone risponderà nella misura del 51%. La debitoria ammonta a 45.000.000,00 euro, di cui Crotone dovrà rispondere per la somma di 22.950.000 euro. La gestione debitoria ci obbliga a fronteggiare una realtà ineluttabile che non possiamo permetterci di sottovalutare perché le conseguenze sono destinate a riverberarsi pesantemente sul bilancio comunale e l’ente rischia di trovarsi intrappolato in una spirale di serie difficoltà finanziarie.



giovedì 7 novembre 2024

SPERANZE PER I LAVORATORI DELL'ABRAMO CUSTOMER CARE.

A Roma si è tenuta una riunione cruciale, un incontro attorno a un tavolo che scotta, per affrontare l’emergenza che colpisce la #AbramoCustomerCare. Una situazione critica, ma che oggi sembra aprirsi a nuove speranze. Il governatore #RobertoOcchiuto ha parlato con pragmatismo e fiducia, delineando un futuro possibile per i mille lavoratori di Abramo, con l’opportunità di un impiego nelle aziende dedicate alla dematerializzazione, un processo innovativo che potrebbe dare nuova vita a chi si sente in balia delle incertezze.

La regione sembra avere tutta la buona volontà, poiché ha già conferito 15 milioni di euro all’Istituto Poligrafico dello Stato, la Zecca, quindi a una società di Stato, che si aggiungono agli altri 5 milioni del Governo, provenienti dal Dipartimento per la trasformazione digitale. In totale, si tratta di 20 milioni per dematerializzare le cartelle cliniche della Regione, attraverso i lavoratori impegnati nell’Abramo Customer Care. 

Sono soddisfatto per come voler risollevare la questione e infondere una scintilla di speranza in chi vive quotidianamente l'angoscia del precariato. È un messaggio per la Calabria, una terra baciata dal sole eppure ferita da gravi problemi, fra cui la disoccupazione e soprattutto Crotone che da anni subisce uno spaventoso spopolamento.

venerdì 1 novembre 2024

BONIFICA INDUSTRIALE CROTONE, ATTENTI ALLE SIRENE! INTANTO LA QUESTIONE È FINITA A BRUXELLES

Abbiamo sollevato un polverone sulla bonifica, ancor di più dopo il Consiglio Comunale aperto, durante il quale io e altri consiglieri siamo stati protagonisti dei fatti. Fin dal nostro insediamento, ho sempre messo al centro dell’attenzione, e a tamburo battente, la questione ambientale. Oggi, dopo tutto questo, mi fa piacere sapere che la problematica è arrivata anche al Parlamento Europeo grazie all'intervento di Pasquale Tridico, in qualità di capodelegazione del Movimento 5 Stelle a Bruxelles, il quale ha presentato un'interrogazione alla Commissione Europea sul Sito di Interesse Nazionale istituito nel 2002 e sulle gravi problematiche connesse, conseguenti a decenni di attività industriali inquinanti.

L’arrivo a Crotone del direttore generale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Luca Proietti in merito alla bonifica mi lascia perplesso, ma ci voglio  ancora sperare. Perplesso, perché ha dichiarato: “ la bonifica del territorio di Crotone non è solo un obbligo, ma una grande opportunità strategica per il suo sviluppo”, queste in genere in politica sono le parole per calmare le acque, poi si fa  quello che è stato stabilito, spesso primeggiano le solite operazioni gattopardesche, fare tutto per non fare nulla.

Proietti (spero solo che non abbia emesso il suono delle sirene), nelle sue giornate crotonesi ha detto di dare importanza ad associare la bonifica a un progetto di sviluppo dell’area, in grado di generare crescita economica. Ricordo che nel passato ogni azione relativa alla questione ambientale  avrebbe portato posti di lavoro e sviluppo, ma i risultati a Crotone sono agli occhi di tutti. “Da questo piccolo sviluppo iniziale, possiamo realizzare una vera e propria svolta per un territorio che ha tanto bisogno di opportunità”, ha affermato il direttore del Mase. Le intenzioni sembrano buone, ma la bonifica come si farà? Secondo quali intenzioni? Ancora non mi pare che riescamo a sbilanciarsi definitivamente.

La mia posizione sarà sempre chiara e limpida, come il cielo sopra questa città che merita di brillare. Sì, oggi avremmo dovuto avere la compattezza sul voto della mia proposta di legge, un passo fondamentale per dimostrare che su Crotone non si può più giocare. Avremmo dovuto dare voce alla nostra gente, ai nostri sogni, alla nostra identità!

Ma non importa, nonostante le porte chiuse, io, in quanto rappresentante di questa comunità, rimarrò imperterrito nella mia battaglia. La mia lotta è per il bene comune, per la giustizia, per il rispetto che Crotone e i suoi cittadini meritano. Senza cadere nella trappola delle sirene che promettono, ma poi i fatti hanno dimostrato di essere sempre a scapito della nostra terra e del nostro futuro.

giovedì 31 ottobre 2024

"FACITIMILLA PPI L'ANIMA I DI MUARTI".

Anche il giorno dei morti era una festa per i bambini, ma portava con sé un profondo senso spirituale.

Un giorno sentito e dedicato alle nostre care memorie è stato trasformato in una festa pagana, abbiamo acquisito oramai una tradizione che fino a poco tempo fa non ci apparteneva: Halloween. Avremmo dovuto essere più attenti per non perdere una ricorrenza importante come il giorno dedicato ai morti, il ricordo dei nostri cari defunti, delle nostre esemplari memorie. Nessuno può sfuggire alla morte; tutti siamo consapevoli che questo giorno arriverà: ricchi, poveri, potenti, non potenti, preti, vescovi, papi, ecc. dobbiamo prepararci al passaggio da questa vita a un’altra. Questo momento è vissuto da tutti, credenti e non credenti; chi ha fede, però, può viverlo in maniera diversa, sperando di raggiungere una dimora migliore.

Un tempo era una festa sentita da tutti, un giorno di preghiera e di suffragio per le anime in cielo. Oggi, invece, si è trasformata in una festa commerciale, sempre più soffocata dal consumismo e da una tradizione che non ci appartiene. Cosa c’entriamo noi con Halloween? È una festa tipica dei popoli anglofoni, americani, inglesi e australiani, che non ha nulla di religioso. Durante questa ricorrenza, le famiglie utilizzano come simbolo una zucca decorata, lavorata a mano, con tagli sulla superficie pensati per ricreare volti più o meno spaventosi, alcuni dei quali raffigurano streghe, fantasmi e qualsiasi altra immagine legata all’universo dell’ignoto.

Dovremmo riscoprire i riflessi di un’antica tradizione, riportandoli alle nostre usanze per dare vita alle memorie dei nostri defunti. Un tempo, il giorno dei morti per i cattolici era un momento in cui le anime del purgatorio erano confortate attraverso un culto popolare: la preghiera, la Messa in suffragio, le buone opere, la cancellazione di un debito, un piccolo ristoro al vicino di casa o al parente che vive nella povertà.

A Scandale si preparavano i dolci per la festa, poiché i bambini, prima dell'alba, giravano per le vie del paese, bussavano alle porte e chiedevano: "Mi faciti i muarti". I padroni di casa aprivano subito e davano tutto ciò che avevano: castagne, noci, arance, mandarini e tanti dolci che le care mamme preparavano apposta per l'occasione; gli spiccioli delle lire non mancavano mai. 

Non sempre tutti potevano offrire qualcosa, ma durante la festa dei morti una buona parola non mancava a nessuno, il perdono prima di tutto: "FACITIMILLA PPI L'ANIMA I DI MUARTI." Era la classica frase.

sabato 26 ottobre 2024

CROTONE, SERVITORI DELLA GENTE O SERVITORI DEI PARTITI? RISPOSTA AL SINDACO VOCE.

Durante la conferenza stampa di ieri, è emerso come sia possibile, da parte dei movimenti civici, mantenere in piedi un’amministrazione stando lontano dai partiti politici. Apparentemente, questa sembra essere una soluzione insostenibile, ma la mia riflessione, maturata in circa venti anni di esperienza senza possedere una tessera di partito, dimostra il contrario. Mi sono sempre chiesto: quali sono i partiti a Crotone che hanno realmente fatto gli interessi della città? Penso che nessuno possa vantarsene! Anzi, il contrario: i partiti possono contare solo i danni compiuti in un trentennio.

Il contesto attuale appare profondamente segnato per la città di Crotone; si è sempre più incapaci di rappresentare le istanze provenienti dalla società. Manca il collante che unisce cittadini e istituzioni. Secondo il mio punto di vista, le varie classi politiche a Crotone hanno servito un sistema partitico, allontanandosi dai cittadini. Altrimenti, non ci spiegheremmo come a Crotone sia stato praticamente eliminato il servizio ferroviario, come sia stato cancellato un aeroporto storico in Calabria e come, oggi, ci siano solo pochi voli, giusto per non chiudere completamente l’aeroporto. Inoltre, il porto, un tempo unico in regione e uno dei più antichi, si trova in una situazione attuale evidente a tutti, senza alcuna prospettiva di miglioramento.


Sarebbe stato troppo bello, dopo la conferenza stampa, che non vi fossero gli sbraiti. Non mi sarei aspettato che si scendesse così in basso. L’articolo apparso oggi non meriterebbe neanche una risposta, ma alcune precisazioni dobbiamo farle. 

Il sindaco ha accusato il nostro gruppo di assenteismo; ormai questo linguaggio nella sua cerchia è di moda. Premesso che la mia presenza nelle commissioni è quotidiana, anzi, tutte le sere, vorrei precisare che al consigliere comunale non è stato ordinato dal medico di essere presente costantemente nel palazzo comunale, non ha una stanza, non dovrebbe stare mica nei corridori. Quello dovrebbe essere costantemente il luogo per il sindaco e gli assessori che percepiscono una lauta retribuzione dall’ente e sono distaccati dai luoghi di lavori di appartenenza. 

Immaginate se un datore di lavoro potesse tollerare che un proprio dipendente si assentasse in continuazione dal posto di lavoro: sarebbe irresponsabile gravare l'attività pubblica su un’azienda privata. Dico "privata" perché nel pubblico è diverso; secondo alcuni, sottrarre continuamente ore lavorative allo Stato è una cosa normale, questo è quello che il sindaco pare che voglia fare intendere. Io, non sono un distaccato; il mio reddito proviene dal mio lavoro. Lo stesso vale per il Consigliere Cristian Prisma e per la consigliera Chiara Capparelli, la quale, essendo spesso fuori da Crotone, partecipava spesso ai Consigli indossando gli abiti da lavoro (dato che lei è un’archeologa), non faceva in tempo per cambiarsi. Bisognerebbe sciacquarsi la bocca prima di offendere la serietà e la professionalità di alcune persone. C’è veramente da vergognarsi!

Caro Sindaco, la invito a evitare polemiche e attacchi inutili a coloro che, in questi quattro anni, sono stati al suo fianco, soprattutto nei momenti in cui la maggioranza era sul filo del rasoio. L’ingratitudine fa male. Smetta con la storiella dell'assenteismo; sarebbe più opportuno preoccuparsi di chi è costantemente presente, la cui presenza, tuttavia, non è indolore per l’ente, ma grava comunque sul bilancio comunale. Altrochè!

La nostra decisione di uscire è dovuta alla domanda che ho posto all’inizio del mio intervento: “Siamo servitori della gente o della politica?” Fino ad oggi abbiamo dimostrato di servire la gente, sostenendo tutte le opere cittadine. Lei, invece, ha scelto un’altra strada: ha stretto accordi con membri dell’opposizione e con rappresentanti di partiti tradizionali, che non era certamente nei patti. Questo è il primo motivo della nostra decisione. Il secondo riguarda la questione ambientale. Su questo tema, tanto discusso in campagna elettorale, la gente ci ha votato perché credeva che lei fosse il paladino dell’ambiente, s’è il contrario dovrebbe rispondermi a queste domande:

E' vero o no? Sono state presentate richieste per ampliare gli inceneritori e per realizzare nuove discariche? E' vero o no? La richiesta di rigassificatori e parchi eolici offshore è concreta, e non parliamo dell'ultimo parco che dovrebbe coprire di pale l'intero territorio di Papanice e Apriglianello. Su questi argomenti, è vero o no? L'unico impedimento sono stato io, mettendomi di traverso mediante mozioni, dibattiti e richieste di Consiglio. E' vero o no? Che la gente ci aveva votato per difendere l'ambiente a Crotone? Altrimenti da dove sarebbero arrivati tutti quei voti?

E' vero o no? Il cambio del piano dei rifiuti presso la Regione Calabria è passato in un batter d'occhio e in sordina, favorendo indirettamente l'ENI per realizzare a Crotone non una vera bonifica, ma una finta! E poi, nell'ultimo consiglio aperto, è vero o no? Vi avevo chiesto la firma di tutti i consiglieri di maggioranza per una richiesta di Consiglio comunale aperto e me l'avete rifiutata, obbligandomi, mio malgrado, a rivolgermi ai colleghi dell'opposizione. Mi dispiace per il disappunto tra il responsabile del mio movimento e la Marisa Luana Cavallo, ma anche lei, come tanti altri membri dell'opposizione, è stata disponibile a firmare la richiesta.

Ancor di più, perché ai cittadini non spieghi bene il motivo per cui la mia proposta di legge per la tutela ambientale crotonese è stata unanimemente bocciata? Senza elevarsi, però, a grande giurista, dicendo che la proposta era illegittima. Non spetta a lei, né a nessun altro politico; ognuno deve esercitare il proprio ruolo. A proposito di legittimità, a lei, invece, spetta rispondere a queste domande di natura prettamente politica: è legittimo o no che a Crotone vengano presentati continuamente progetti dannosi per la salute dei cittadini? È legittimo o no aver costruito un distretto energetico selvaggio? Che sta devastando il territorio. È troppo facile fare due più due.

Al momento chiudo, spero di non essere, io e il mio gruppo, ulteriormente insultati; altrimenti, andrò ancora sul duro. Ma ancora prima di chiudere, ritorno sulla prima domanda:

Questo modus operandi è al servizio della gente o dei partiti? Io affermo che è al servizio dei partiti, poiché si è oramai instaurato un evidente sodalizio con il centrodestra e con il presidente Occhiuto, che a Crotone non ha lasciato nulla di concreto, tranne del fine anno RAI, per un accontentino, del resto, la città di Pitagora continua a essere in totale isolamento, senza un porto e un aeroporto efficienti, senza strade adeguate e senza una stazione ferroviaria. Inoltre, si è realizzato solo un biennio di Medicina all’università, non frutto della politica locale, ma di una diatriba tra gli atenei di Catanzaro e Cosenza, e anche per eliminare l'università privata "  LINK CAMPUS UNIVERSITY " di Medicina, che aveva avviato collaborazioni, io presente all’incontro, con la Provincia a Crotone.

venerdì 25 ottobre 2024

LA COERENZA È UN VALORE E, COME TALE, HA UN PREZZO.

Ci dispiace che, dopo quattro anni di attività, siamo stati costretti a prendere le distanze da quanto sta avvenendo all’interno della maggioranza del Consiglio Comunale di Crotone. Siamo stati fedeli al programma amministrativo e abbiamo mantenuto una stretta coerenza rispetto a quanto abbiamo ribadito durante la campagna elettorale, in particolare rispetto alla necessità di tenere a debita distanza i partiti tradizionali e gli apparati che, in questi anni, hanno sostenuto gruppi e coalizioni cittadine il cui operato, nel passato, non ha sicuramente dato lustro alla nostra città. 

Pertanto, non facciamo più parte della maggioranza, ma daremo solo il nostro sostegno su singoli provvedimenti qualora rispettino il programma di mandato e gli impegni presi con la cittadinanza. È opportuno sottolineare, che di fatto, le distanze, sono state prese dai nostri ex alleati, allontanandosi dai nostri ideali politici e dal nostro programma a suo tempo ben condiviso, il che costituisce un totale sviamento rispetto alle problematiche importanti della città, quali la questione ambientale.

A tal proposito, riteniamo inammissibile e inconcepibile quanto avvenuto nel Consiglio comunale aperto tenutosi l'1 ottobre 2024, quando proprio la maggioranza, con esplicite dichiarazioni provenienti dall’esecutivo del sindaco e da tutti i membri della maggioranza, ha votato compatta e contrariamente a una proposta di legge che avrebbe tutelato Crotone dai continui soprusi ambientali e sanitari che la città subisce da trent'anni. Biasimo questo comportamento, lontano dalle mie idee e da quelle di tutti i componenti del gruppo sul delicato argomento ambientale. 

Fra l'altro, durante quell'incontro, lo stesso rappresentante dell'ENI, il generale Errigo, ha mostrato interesse per la mia proposta. Praticamente, una persona, pur essendo calabrese, ha sposato la nostra proposta, mentre la maggioranza e l’esecutivo accettano supinamente tutto ciò. La chiara e netta dimostrazione ne è stata la totale bocciatura, il che significa che in loro non c'è, e forse non c'è mai stata, quella vocazione ambientalista tanto sbandierata in campagna elettorale.

In questi quattro anni siamo stati noi a fare da sentinella del territorio, presentando mozioni come quella contro la discarica di Giammiglione, il Deposito LNG, l’interrogazione al sindaco, che non ha mai risposto sugli ampliamenti degli inceneritori A2A, e la mozione contro il parco eolico offshore. Dulcis in fundo, io ho denunciato al mondo intero il distretto energetico selvaggio che opera in maniera indisturbata nella città pitagorica, devastandola da tutti gli ambiti.

Siamo stati presi di mira anche dal Presidente del Consiglio, il quale ha reso difficile la convocazione del Consiglio comunale aperto; da luglio/ agosto che doveva tenersi, si è tenuto ad ottobre, con forti polemiche durante l’estate scorsa. Alla fine, lo stesso Presidente, per il ruolo che occupa, avrebbe dovuto tenere un comportamento super partes; invece ha firmato un comunicato insieme ai consiglieri di maggioranza contro il nostro gruppo, una cosa mai vista nella mia lunga vita amministrativa.

Tutti possono testimoniare la nostra linearità e attaccamento alla città di fronte alle serie problematiche e spero che le assessori fino a oggi di nostro riferimento, mi riferisco a Rossella Parisi e Filly Pollinzi, possano testimoniare la nostra serietà, che non abbiamo mai avanzato pretese né richieste di piaceri e favorini, ma solo e semplicemente abbiamo onorato la nostra missione amministrativa. Abbiamo sostenuto il loro operato incondizionatamente solo per il bene della città e nel rispetto degli interessi del bene comune.

Qualcuno che tuttora annuncia che la nostra uscita sia stata causa di ingerenze esterne alla maggioranza, lo invito pubblicamente a dimostrarmelo. Dai fatti si evince la chiarezza, questa maggioranza ha preso altre direzioni, e noi ne abbiamo semplicemente preso atto.

domenica 20 ottobre 2024

CROTONE, TELEMEDICINA E RETI DI PROSSIMITÀ. UN CONVEGNO DI GRANDE IMPORTANZA.


Il 18 ottobre 2024, nella sala consiliare del Comune di Crotone, si è tenuto un importante convegno sulla medicina di prossimità intitolato "La sfida del futuro – dalla cura della malattia alla cura della persona". L'evento è stato organizzato da Antonella Passalacqua, presidente della III Commissione consiliare, con il supporto delle Pari Opportunità, presieduta Anna Maria Oppido. L'argomento, mi dispiace, pare che dal punto di vista mediatico non abbia avuto particolare visibilità mediatica.

Il convegno è stato voluto dalla Dott.ssa Raffaela Dattolo, coordinatrice dei Movimenti Uniti per Migliorare la Nostra Salute, che ha partecipato alle Commissioni consiliari, illustrando brillantemente la tematica ai consiglieri presenti.

Tra i relatori illustri che hanno raggiunto il Palazzo Comunale, cito solo qualcuno, vi erano il Professor Giuseppe Ruggeri, Presidente della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia HUMANITAS, che ha relazionato sui modelli per la comprensione e la terapia dei disturbi di personalità, con particolare riferimento al delirio persecutorio, alle allucinazioni e ad altri sintomi negativi. 

Inoltre, ha partecipato il Professor Gennaro Colangelo, direttore operativo del Master in Arteterapie del Consorzio Universitario Humanitas di Roma; Mons. Gianni Fusco, Segretario Generale della Confederazione Internazionale Unione Apostolica del Clero e docente presso la LUMSA; e il Dott. Ruben Curia, già componente Comitato Amministrativo Istituto Superiore di Sanità  e portavoce Regionale comunità Competente.

La Medicina di prossimità si propone di perseguire una nuova strategia sanitaria, sostenuta dalla definizione di un adeguato assetto istituzionale e organizzativo attraverso due principali aree di investimento: le reti di prossimità e la telemedicina. Questa rappresenta, quindi, una nuova direzione nel campo della sanità, fondata su un adeguato assetto istituzionale e organizzativo. L'approccio di prossimità diventerà il fulcro del riordino della sanità e degli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, mirando alla creazione di nuove infrastrutture sanitarie, a nuovi modi di lavorare e a nuovi strumenti operativi.

sabato 19 ottobre 2024

SUL BAGNATO DI ROSSO SPUNTANO I LUMACONI

 


Il dott. Andrea Cionci storico dell'arte, giornalista, scrittore e si occupa di storia, archeologia e religione, autore di uno dei libri più venduti #CodiceRatzinger, attraverso il quale ha esposto un lavoro esemplare e certosino, un’inchiesta giornalistica di grande valore, è importante notare che questo impegno riporta l’Italia al centro del mondo, alla ricerca delle verità perdute da ogni punto di vista. Tuttavia, negli ultimi anni, in particolare nell’ambito religioso (cattolico), sembra che la menzogna stia dominando. Nel corso dell’ultimo decennio, questa situazione si è ulteriormente accentuata, con un “papa” a Roma che, oltre ad occupare il trono di Pietro in contrasto con il diritto canonico, propaga forti eresie. Cito, a titolo esemplificativo, l’esortazione apostolica "Amoris laetitia", tramite la quale ha aperto la porta ai divorziati, concedendo ai risposati di accedere ai sacramenti. 

Inoltre, ci sono numerose affermazioni che si discostano dal Vangelo di Gesù, come ad esempio: “Le religioni ci aiutano tutte, perché tutte hanno un Comandamento comune: amare il prossimo”, mentre Gesù ci ha insegnato: “Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Giovanni 14, 6). In un’altra occasione, afferma: “In tasca porto sempre con me la storia del fallimento di Dio. È una via Crucis, una piccola via Crucis”;  “A noi tutti piace la madre terra, perché è quella che ci ha dato la vita”, come se volesse suggerire che non sia Dio a darci la vita, ma la madre terra.

Inoltre, abbiamo assistito all’installazione in Vaticano di simboli pagani come “Pachamama”;  la riabilitazione di Lutero, il monaco tedesco che ha strappato milioni di fedeli dalla chiesa Cattolica, oggi nella Santa sede vi è una statua in suo onore. In sintesi, è preferibile evitare di elencare ogni dettaglio, altrimenti non basterebbero fiumi di inchiostro.

In questa triste situazione di totale abbattimento della fede cattolica, l’unico sacerdote che, come il Battista, ha gridato la verità ai quattro venti a un popolo oramai distratto, tollerante verso il nichilismo e insensibile alla menzogna, è stato Don Alessandro Maria Minutella, teologo con due lauree dalla Gregoriana. Egli è stato umiliato, scomunicato e ridotto allo stato laicale, insieme al suo confratello Don Enrico Bernasconi. Da oltre otto anni la sua voce grida, inascoltata, nel deserto del mondo attuale. Senza il sostegno di nessuno, tranne delle sue bravissime consacrate (le suorine) e con altri cinque sacerdoti, ha costituito un sodalizio sacerdotale. Insomma, perseguitato e maltrattato, irriso e calunniato, non ha mai rinunciato, come un vero pastore e un vero apostolo del Signore. Attraverso i Suoi seguitissimi social  “Radio Domina Nostra”.

Don Alessandro non fa mancare le catechesi, le testimonianze in giro per l’Italia e nel mondo, e le Sante Messe in latino, come un tempo, facendo riscoprire nell’antica celebrazione il vero sacrificio di nostro Signore Gesù Cristo. Di fronte alla Verità, è necessario agire con determinazione affinché non dilaghi l’eresia e l’apostasia, ormai tanto diffuse tra le sacre mura della Chiesa cattolica. Ma come si dice: “Non è troppo tardi”.

 Dal deserto nasce e si intravede un terreno fertile, bagnato dalle lacrime e dal sangue di don Minutella. C'è chi finalmente spunta come i lumaconi, nuove figure che per oltre un decennio non hanno contrastato nulla, ma piuttosto si sono allineate alla falsa dottrina. Dal rosso bagnato qualcuno che emerge, comunque, merita di essere apprezzato per il coraggio e la convinzione di esternarsi e prendere definitivamente distanze da questo scempio. Si spera che ne usciranno tante altre per la salvezza della Chiesa, ma tutto ciò non basta se non c’è l’umiltà di riconoscere il Sodalizio sacerdotale di don Minutella e non si aggrega a queste persone che hanno dimostrato di essere veri soldati di Cristo, combattenti fino all'ultimo sangue.

Apprezzo quindi i nuovi sacerdoti come don Farè e don Cornet, ma questi non possono viaggiare su binari diversi. Oggi, in una battaglia spirituale che si fa sempre più aspra, non si può più perdere tempo, le forze del bene devono restare unite contro il male; altrimenti, chi non si allinea a questi nuovi martiri non è degno di partecipare a una battaglia che si allinea su altri fronti. O si è uniti, oppure si fa il gioco dei nemici. Spero tanto che Andrea Cionci, continua su questa scia, poiché nei tempi futuri si raggiunge la vittoria, come quella profetizzata da nostro Signore Gesù: “E ho altre pecore che non sono di quest'ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore”. 

Lo so che ci vorrà tempo, forse secoli, ma da queste Sante Parole, non si può auspicare di aggregare queste forze per dare inizio alla conduzione di un vero e solo gregge? E allora, non tardiamo e non soffochiamo lo spirito, ma stiamo uniti nell’umiltà, rimanere compatti e riconoscere a chi il Signore ha veramente dato l’unto per condurre una grande e seria battaglia di Salvezza.

mercoledì 9 ottobre 2024

CROTONE E L'APERTURA DEL NUOVO TEATRO

A Crotone, il 7 ottobre, è stato inaugurato il teatro comunale intitolato a Vincenzo Scaramuzza, compositore e pianista crotonese, che visse dalla giovane età in Argentina. La struttura mi emoziona tantissimo, visto che è nata dalle mura del vecchio ospedale, dove io nacqui 60 anni fa (allora, si nasceva nelle case, ma la mia cara mamma, che doveva partorire l'undicesimo genito, non poteva rischiare).

In un periodo in cui, ahimè, lo spettacolo e l'arte soffrono maggiormente, un po' per la crisi generale, e per la diffusione del mondo sempre di più mediale, ci distraggono da questo importante e interessante settore, aprire i battenti in effetti può sembrare una controtendenza, e può apparire costosa anche per il bilancio dell'ente, che dovrà tenere in piedi l'opera. 

Questo è in parte vero: la funzionalità del teatro rappresenta un grosso impegno per l'ente, soprattutto se chi domani ne avrà la responsabilità nella conduzione dovrà farlo fruttificare e rientrare dai costi. Infatti, oggi viviamo in un'epoca in cui lo spettacolo dal vivo è diventato un argomento difficile, ancor più quando si parla di teatro. Tuttavia, per farlo in modo serio, bisognerebbe affrontare elementi culturali e, soprattutto, di management in grado di reperire risorse di ogni genere, dal settore privato alla finanza pubblica.

Tuttavia, una città come Crotone non poteva non avere un teatro. Ora, ognuno dovrà fare la propria parte, dipende anche da noi: la maggior parte dei teatri è il risultato dell’attività e dell’impegno di persone e famiglie che da anni lavorano e portano avanti le loro iniziative. Crotone ce l'ha ancora questa cultura teatrale? È fondamentale coinvolgere professionisti e maestri del settore; abbiamo anche talenti della nostra terra che sono di livello mondiale, uno fra tutti l’illustre maestro Antonio Fava, che risiede in Emilia-Romagna ma è originario di questa terra.

Se il settore teatrale è in condizioni di precarietà da anni, l’impegno e la collaborazione di tutti possono contribuire a mantenere una struttura di elevato valore culturale. Ogni famiglia potrebbe impegnarsi, almeno una volta tanto, magari cji ha possibilità, una volta al mese, a fare lo sforzo di andare a teatro anziché di concedersi una passeggiata al centro commerciale o altrove. Contribuire, quindi, alla creazione di una nuova cultura: quella teatrale.

venerdì 4 ottobre 2024

UN'AMARA E TRISTE SITUAZIONE CROTONESE, ECCO IL MIO DISCORSO IN AULA CONSILIARE

 


Mi hanno chiesto di pubblicare il mio discorso sulla questione della #bonificaindustriale e sul perché della proposta di legge regionale per preservare Crotone e il suo territorio dai soprusi ambientali. Come da regolamento mi avevano concesso dieci minuti, ma mi sono rifiutato! Poi ho concordato per avere almeno 25 minuti,

Quantomeno esporre una grande tematica ambientale. È un po' lungo, ma vi assicuro che ne vale la pena per conoscere ciò che si dibatte, oggi e da oltre 30 anni, un'amara e triste storia crotonese.

Siamo ormai esausti per come, ogni volta nelle assisi comunali, ripetiamo i soliti discorsi di fronte a una politica sorda, che fa finta di non sentire. Siamo costretti a ripetere le stesse parole, gli stessi argomenti. E’ pura follia! Possiamo davvero aspettarci qualcosa da coloro che da trent'anni a oggi propagano questa follia? Non ci credo! I folli hanno distrutto e devastato senza scrupoli questo territorio, soffocando lo spirito di iniziativa di giovani, imprenditori e tanta gente di buona volontà.

I folli non sono solo coloro che hanno il potere di fare ciò che vogliono, ma anche quelli che rimangono in silenzio e non alzano mai un dito. Guai a chi si identifica in questa categoria! Dobbiamo fare bene il nostro mestiere, cioè il politico coscienzioso.

In tanti si rannicchiano nel proprio angolino e si annidano come serpenti; non agiscono mai, ma al momento opportuno sanno tirare fuori la testa per darti il morso velenoso. Ha senso operare per chi non vuole vedere e udire? Il riscatto, la conquista avviene con la lotta. Senza la lotta, non c'è libertà, non c'è speranza, non c'è futuro.

Avremmo potuto sempre avvalerci di quanto stabilito nel programma elettorale di stanchi dei soliti, che prevede un referendum per esprimere un “no” a questa finta bonifica, che tenta di far uscire i rifiuti della porta per farli rientrare dalla finestra. Ecco le ragioni per cui siamo qui con un Consiglio comunale aperto.

Della follia perpetrata in oltre mezzo secolo, vi sintetizzo la situazione attuale della più antica capitale della Magna Grecia. Dalla storia trimillenaria a oggi, ci troviamo fra i siti più inquinati d'Italia, in aree fortemente compromesse, dove avrebbero dovuto essere attentamente monitorate per tutelare la salute dei cittadini e la bellezza paesaggistica.

 La città di Pitagora rientra nella bonifica di Interesse Nazionale "Crotone-Cassano-Cerchiara", avendo ospitato per oltre 70 anni diverse industrie chimiche. In particolare, nella zona costiera alle porte della città, sono stati accumulati enormi quantitativi di rifiuti (si stimano intorno a un milione di tonnellate) che compromettono non solo la salute, ma anche lo sviluppo turistico ed economico del territorio. Nel sito si registra una concentrazione di metalli pesanti come arsenico, cadmio, mercurio, piombo, zinco, nonché materie prime di natura chimica e metallurgica e residui di lavorazione ad elevato contenuto di radioattività.

Le procedure di bonifica sono attribuite al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e, a oggi, sono state effettuate solo opere di messa in sicurezza. Nonostante il principio comunitario "chi inquina paga", non è mai stata realizzata una vera e definitiva bonifica sui siti crotonesi.

Negli ultimi mesi, Eni è intervenuta tramite il Commissario della Bonifica nominato dal governo, Generale Errigo. Le sue dichiarazioni non ci hanno mai convinti e tuttora non ci lasciano ben sperare; hanno suscitato più preoccupazione che speranze, soprattutto per la famigerata idea di trasportare presso la discarica di Columbra diverse tonnellate di rifiuti, in particolare quelli più pericolosi, tutto nel rispetto del decreto del Mase. Questo rappresenta l'ultimo "regalo" fatto ai crotonesi! “Altrimenti si rischia di ricorrere anche all'esercito italiano – afferma il generale Errigo-“ .Quanta umiliazione dovrà subire questa città!

La famigerata idea ci farebbe rimpiangere anche la Strada della Morte, poiché ci vieterebbero di attraversarla, creando una variante dal Passovecchio al Nucleo industriale, che passerà lungo la strada del Centro Commerciale Le Spighe e fino all'entrata della strada per Papanice. Pertanto, tutto il traffico civile e commerciale che transita sulla nostra SS 106 sarà dirottato. Pensate un po'!

L’unica arteria principale alle porte della città sarebbe riservata alle centinaia di mezzi e camion utilizzati per il trasporto dei materiali dalla Collina dei Veleni: dalla Consortile, passando sotto la ferrovia in un angusto e stretto passaggio, nella zona altamente inquinata della Pertusola. Qui, con le prime piogge, si forma uno stagno acido che rappresenta un grande rischio per la sicurezza e per la salute pubblica. Successivamente, i mezzi proseguirebbero sulla SS 106 fino alla discarica di Columbra.

Una scelta così scellerata non offre vie di scampo per i crotonesi, che per diversi anni rimarranno imprigionati sotto il continuo sollevamento di polveri sottili e velenose, senza possibilità di fuga in caso di eventi atmosferici avversi.

La bonifica dell'area industriale in questione è supportata da una sentenza definitiva del Tribunale di Milano, che ha condannato Eni-Rewind al pagamento di una somma di 72 milioni di euro.

Il 24 ottobre 2019 si è tenuta una Conferenza dei Servizi per esaminare il progetto relativo al sito di bonifica, cioè le discariche fronte mare e le aree industriali. Nel provvedimento PAUR (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale) sono state inserite diverse prescrizioni, tra cui la principale, che prevede l'asporto e il trasferimento al di fuori della regione Calabria di tutti i rifiuti pericolosi per la salute pubblica.

È difficile comprendere perché Eni abbia rifiutato qualsiasi altra proposta o alternativa. Infatti, sono stati suggeriti metodi all'avanguardia, come la messa in sicurezza e la bonifica in situ, utilizzando palancole in acciaio sotto i fondali marini, attraverso un sistema di incastro verticale, che creerebbe una parete continua infissa nel terreno, consentendo di contenere le spinte del terreno e dell'acqua.

Tuttavia, Eni ha preferito proposte alternative e ha chiesto la modifica della destinazione d'uso del sito “Pertusola sud”, ottenendola! Attraverso una politica folla! il Commissario dichiara oggi di rispettare la legge, cioè la modifica del piano dei rifiuti, mentre Eni dimentica la condanna a suo carico da parte del tribunale di Milano, come si dice, l’ENI: ti fa vidiri u jancu niguru”.

E così dopo il fallimento della “passeggiata degli innamorati”, oggi diventa fa la passeggiata dei rifiuti, da Pertusola a Columbra. VERGOGNA!

In questa pubblica Assise, chiediamo all’Eni di rispettare la legge, e qualora, la multinazionale indugia, chiediamo ancora una volta la denuncia di omessa bonifica, come deliberato nella mozione approvata all’ unanimità dal Consiglio di Crotone del 30 maggio 2024.

Se da una parte c'è molto chiacchiericcio sulla bonifica della ex zona industriale (ammesso che si tratti di una vera bonifica), dall'altra regna il silenzio in località Passovecchio, dove nessuno si è mai accorto del proliferare di nuovi impianti per lo smaltimento dei rifiuti. Sembra inarrestabile la continua ricerca, ovviamente sempre e solo su Crotone, da parte di grandi colossi industriali che presentano progetti inquinanti e impattanti in un territorio già altamente compromesso. Non si tratta più soltanto di bonificare i terreni inquinati delle vecchie fabbriche, ma c’è da pensare seriamente di mettere un freno a questo scempio: impianti e discariche.

Oltre a quelli citati in precedenza, ricordiamo che nessuno potrà mai più intervenire su territori che ospitano altri grandi invasi: la discarica di rifiuti solidi urbani e di rifiuti pericolosi in località Columbra, l’invaso nel quartiere Farina, dove si può al massimo effettuare una messa in sicurezza, e i rifiuti industriali giacenti sotto i manti stradali e nei palazzi della città; le piattaforme in mare e pozzi estrattivi a terra, financo nel promontorio di Capocolonna oggi a rischio continue di frane,  Inoltre, i parchi eolici sono costruiti ovunque; oggi ci vantiamo di avere il più grande d’Europa, anche nelle vicinanze delle spiagge. Oltre a deturpare il paesaggio, non si tiene conto che, dopo un utilizzo medio di 25-30 anni (i nostri parchi sono già operativi da 10-15 anni), si presenterà un serio problema di smaltimento. Non esistono possibilità di riutilizzo o riciclo dei materiali delle pale; l'unica opzione sarà la creazione di enormi discariche. Pensate al disastro che si verificherà nel crotonese: i sindaci e i rappresentanti delle istituzioni si sono mai chiesti dove saranno ammassati questi rifiuti fra pochi anni?

Gli impianti di smaltimento dei rifiuti a Crotone hanno dato vita a un distretto energetico selvaggio, che inquina costantemente il territorio e mette a serio rischio la salute dei cittadini (lo studio Sentieri fornisce dati allarmanti). La società A2A, come è ben noto, ha acquisito il 100% di TecnoA, società leader nel centro-sud Italia nel trattamento dei rifiuti industriali. Il polo impiantistico, ubicato a Crotone, ha grande importanza a livello nazionale ed è autorizzato alla lavorazione di circa 300.000 tonnellate all’anno di rifiuti industriali. 

Si apprende da più fonti che il gruppo A2A sta predisponendo un ampliamento della propria struttura, che avrà una capacità di trattamento dei rifiuti industriali di quasi 900.000 tonnellate, ossia una triplicazione dell’attività annuale rispetto a quella attuale, che prevede il trattamento chimico-fisico dei rifiuti liquidi e ospedalieri, oltre a un impianto dedicato esclusivamente al recupero energetico dei rifiuti industriali.

Dietro il mega inceneritore di A2A, tutti gli enti territoriali e il Ministero della Transizione Ecologica (Mase) hanno autorizzato un gassificatore per rifiuti ospedalieri infettivi, in piena zona Sito di Interesse Nazionale (SIN). Questo lo sa il garante! Il generale Errigo…

A questo si aggiungono ai tre impianti a biomassa, che bruciano di tutto, alla centrale a turbogas, e al nascente deposito di gas naturale liquefatto (GNL), oltre all’avvio di nuovi impianti eolici sia offshore che a terra, nel territorio e nel marchesato crotonese, inclusa la Presila, la montagna che un tempo era considerata sacra.

LA REGIONE E IL FATTORE PRESSIONE LOCALIZZATIVO

Nella Conferenza dei servizi del 26 giugno 2024 a Roma, sono state delineate le modalità per smaltire 700.000 tonnellate di rifiuti tossici dalla discarica a mare. Di queste, 360.000 tonnellate dovrebbe trasferirli nella discarica di Columbra a Crotone, mentre il resto (meno pericoloso) dovrà essere portato fuori dalla Calabria. Rimane, però, irrisolto il grave problema dei rifiuti Tenorm contenenti amianto, che potrebbe essere smaltito in una nuova discarica nei pressi di Crotone. Ciò E’ assurdo! I fatti accaduti quest’anno, viene logico pensare che la modica il Piano regionale dei rifiuti è un accordo tra istituzioni ed Eni al fine di lasciare sul territorio le sostanze pericolose.

Il presidente della regione ha dichiarato il 26 luglio che non ci sarà spazio per nuove discariche in Calabria, puntando a discariche zero. Tuttavia, ciò contrasta con una delibera della Giunta che sembra consentire la continuazione di progetti esistenti per discariche, come quello di Gaimmiglione. Tuttavia, quanto afferma non corrisponde a quanto scritto nella delibera n. 293 approvata dalla Giunta lo scorso 21 giugno. Al punto n. 3 della deliberazione, infatti, si legge: “Di dare atto che il criterio localizzativo 'Fattore di pressione discariche' è da applicare alle istanze successive all’adozione del presente provvedimento relative alla realizzazione di nuove discariche e/o ampliamenti di discariche esistenti”. Di fatto, non saranno bloccati i progetti che sono in itinere, che non saranno assoggettati al criterio localizzativo. L’impianto proposto per Giammiglione potrà quindi continuare il suo iter, frammentato da infiniti ricorsi legali. Bell’affare! Un'altra beffa per i crotonese!

Resta comunque il fatto che il generale Errigo, pare che non abbia mai cercato soluzioni per inviare i rifiuti al di fuori della Calabria, altrimenti non ci spieghiamo che l'ARPA Emilia Romagna ha recentemente autorizzato il trasferimento di rifiuti simili all’estero.

DISTRETTO ENERGETICO SELVAGGIO

A proposito di Distretto Energetico Regionale, fu istituito con la delibera di consiglio numero 315 del 2005, non è mai stato attivato, portando Crotone a trovarsi un "distretto energetico selvaggio" nel territorio crotonese, caratterizzato dall'invasione di impianti inquinanti. Nonostante le potenzialità di integrazione delle tecnologie per la produzione energetica efficiente e rinnovabile, la situazione ha aggravato gravemente la questione ambientale.

Per affrontare questa problematica, il 27 luglio 2024 io come membro di Stanchi dei soliti inoltrai una mozione. Il 30 agosto 2023, durante una seduta consiliare, è stata suggerita dal collega Salvo Riga, una proposta per la creazione di un tavolo tecnico. L'obiettivo è coinvolgere vari attori (imprese, sindacati, scuole, università, centri di ricerca e ordini professionali) in un Tavolo Interistituzionale per elaborare una strategia di sviluppo sostenibile, firmando un "Patto per il Lavoro e l’Ambiente" e creando un'Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata per promuovere una transizione ecologica e digitale, garantendo così un equilibrio tra i bisogni presenti e futuri.

La proposta pur essendo stata accolta dal Consiglio regionale della Calabria non ha trovato mai fattibilità, infatti la regione accolse la mozione N. 63 il 1 settembre 2023, per istituire un Distretto Produttivo Regionale mirato alla Transizione Ecologica e Digitale nel crotonese, ma di fatto tuttora non è stato nulla adottato, anzi il distretto selvaggio continua a crescere senza che nessuno osi fermarlo.

In conclusione, non possiamo prendere in esame i dati statistici elaborati dalla Banca d'Italia di Catanzaro e dal rapporto Polos prospettano un quadro allarmante, si evidenziano indici negativi per le imprese e le attività commerciali di ogni genere, mettendo in luce la povertà economico-finanziaria nel settore commerciale, artigianale e nel poco che rimane dell'industria. Preoccupante è lo spopolamento della città pitagorica e dell’intera provincia, nonché l’invecchiamento della popolazione e la fuga dei nostri studenti verso altre città universitarie. Inoltre, la totale mancanza di infrastrutture viarie e sanitarie rende il territorio sempre più isolato dal resto del Paese. A proposito di follia, se questa non è opera da folli, che cosa sarebbe?

La situazione ambientale a Crotone può ora essere dichiarata "emergenza", richiedendo l'applicazione del principio di precauzione per tutelare l'ambiente. È urgente vietare nuove autorizzazioni per la costruzione di invasi per l’abbancamento e stabilimenti per il trattamento dei rifiuti, così come vietare la realizzazione di impianti che deturpano il paesaggio e il patrimonio ambientale. Si chiede inoltre che la regione istituisca, come indicato nella delibera di Consiglio regionale numero 315 del 2005 e suggerito nella mozione dei Consiglieri regionali Graziano e De Nisi n. 63 del 01/09/2023, l'istituzione di un Distretto Produttivo Regionale funzionale alla Transizione Ecologica e Digitale nel territorio crotonese. Questa iniziativa impegna la Giunta regionale a costituire un Tavolo Interistituzionale, coinvolgendo imprese, sindacati, scuole, università, centri di ricerca, ordini professionali, la Camera di Commercio e gli istituti bancari, con l'obiettivo di definire una strategia condivisa per il rilancio e lo sviluppo sostenibile del territorio. È necessario legalizzare il distretto energetico, che fino ad oggi è stato abusivo e selvaggio.

Questa assise, inoltre, dovrà, quindi, esprimersi su una proposta di legge da inviare alla Regione Calabria (che sarà letta nel corso o a chiusura del dibattito), al fine di tutelare la salute dei cittadini e proteggere un territorio già fortemente contaminato.


mercoledì 2 ottobre 2024

QUESTIONE AMBIENTALE E BONIFICA, PROPOSTA DI LEGGE DA SOTTOPORRE ALLA REGIONE CALABRIA

 Relazione: 

Oggi, l'area SIN ricadente nel territorio crotonese, perimetrata a mare, è pari a circa 1.448 ettari (inclusa l'area portuale) e, a terra, a circa 884 ettari. L'area inquinata è distribuita nel territorio nel modo seguente: 

- Circa 510 ettari a nord del centro abitato, dove si trovano le tre aree industriali dismesse degli stabilimenti ex Pertusola, ex Fosfotec ed ex Agricoltura, contaminati principalmente da ferriti di zinco, cadmio, rame, piombo e arsenico. Si registra, quindi, l'inquinamento del suolo ed è evidente il rischio per le acque marine e le acque di falda, causato da diverse sostanze tossiche.

- Circa 20 ettari a sud della città, dove è presente anche la discarica nel cuore del quartiere Tufolo – Farina, che conta ben 7 ettari. 

- 21 siti interessati dalla presenza di CIC (Conglomerato idraulico catalizzato) sparsi per gran parte della città, identificati come i principali responsabili dell'inquinamento cittadino. 

Esistono molte piccole discariche abusive e quelle in programma da realizzare nelle località crotonesi, tra cui la discarica d Giammiglione, che prevede una progettazione destinata a sacrificare il vasto e fiorente territorio crotonese. 

La situazione ambientale crotonese si può ormai dichiarare "situazione di emergenza", a causa degli insediamenti industriali iniziati già a fine degli anni venti del secolo scorso con gli impianti chimici. Da quel momento, Crotone ha intrapreso un percorso caratterizzato dall'inquinamento, che continua fino ai tempi moderni. Nel territorio crotonese sono state costruite tre centrali a biomasse, una centrale a turbogas e un inceneritore di rifiuti ospedalieri, attualmente di proprietà di A2A, la quale ha avviato progetti per quadruplicare la capacità di smaltimento.  

In questa terra, che vanta una delle più gloriose storie della Magna Graecia, è presente anche il più grande parco eolico d'Europa. Le pale eoliche sono installate nelle vicinanze di siti storici e delle splendide spiagge. Un altro progetto in attesa di approvazione finale occuperà un territorio molto abitato tra Papanice, Apriglianello.

Tuttavia, queste pale eoliche non sono smaltibili, poiché non è possibile riutilizzarle o ricavarne materiali, e l'incenerimento risulta inadeguato, poiché comporta il rilascio di sostanze tossiche simili all'amianto a causa delle fibre di carbonio. Se un giorno tali pale dovessero essere rimosse, l'unica alternativa per il martoriato territorio crotonese sarà la creazione di un'ulteriore grande discarica. E come se non bastasse spuntano nuove richieste per l’installazione di pale nel mare, i cosiddetti impianti offshore.  

Non mancano nuovi progetti per un gassificatore in località Passovecchio, destinato ai rifiuti ospedalieri infettivi, mentre, la Ionia Fuel di Vartuli/Castelliti a Crotone in Località Margherita a due passi dal mare vuole costruire un deposito di GNL e un rigassificatore. 

Lo studio epidemiologico Sentieri, il quale costituisce un sistema di sorveglianza epidemiologica permanente ha rivelato un aumento significativo della mortalità per diverse cause nella popolazione locale. Un’iniziativa promossa e finanziata dal Ministero della Salute, aggiornato al 2023, è emerso inconfutabilmente che nella città di Crotone esistono eccessi di rischio per patologie tumorali, renali e cronico-degenerative. Per alcune di queste malattie, è comprovato o sospettato un legame eziologico con i contaminanti presenti nelle matrici ambientali.  Tra le cause principali figurano: 

- Eccessi di mortalità per tutte le cause, epatiti virali, tumori (epatici, renali) e malattie dell'apparato digerente;

- Negli uomini: incremento della mortalità per malattie infettive e parassitarie, tumori dello stomaco e del polmone; 

- Nelle donne: aumento dei decessi per tumore maligno dell'ovaio, morbo di Parkinson, malattie respiratorie, cirrosi epatica, malattie dell'apparato genitale e urinario, nefrosi e insufficienza renale.

Crotone e i comuni della sua provincia continuano a convivere con un ambiente gravemente compromesso e e il disastro ambientale non è più un’ipotesi, ma una realtà.      

Considerando la significativa presenza di discariche e di numerosi impianti industriali di trattamento dei rifiuti, con un forte impatto ambientale, diventa necessario vietare la possibilità di rilasciare autorizzazioni per l'ubicazione di nuovi invasi ed annullare tutte le autorizzazioni preesistenti per l'abbancamento di rifiuti e per ulteriori impianti di trattamento, trasformazione, conservazione e smaltimento di rifiuti di ogni genere o dei loro derivati. Non basta più il principio di prevenzione, attraverso il quale si può intervenire prima che si verifichino i danni, ma per questo territorio dovrà valere il principio di precauzione, che prevede misure di tutela ancor prima che vi sia la certezza sulla nocività di un fenomeno, come quello ambientale a Crotone.

NORME

a salvaguardia della salute pubblica, dell'ambiente e del patrimonio culturale, nella provincia di Crotone, rese necessarie dalla presenza di numerosi impianti impattanti sul territorio. 

Art. 1

Finalità  

1- Tale legge, in armonia con le previsioni della Costituzione italiana (in particolare con gli artt. 9, 32 e 41), con le norme dell'Unione Europea, a protezione dell'ambiente e del patrimonio culturale, e con il decreto legislativo 152/2006, mira a tutelare l'ambiente, la salute e il paesaggio, quali diritti fondamentali dell'uomo e interesse primario e irrinunciabile della  collettività.

Art. 2

Divieto di installazione e ampliamento di impianti impattanti sul territorio. 

1- Nel territorio provinciale di Crotone è fatto divieto la realizzazione e l’ampiamento di impianti ambientalmente e paesaggisticamente impattanti; 

2. Con riferimento alle autorizzazioni esistenti e già rilasciate per gli impianti di cui all’art. 2 comma 1, si intendono revocate; 

3- Il divieto di cui sopra investe, altresì, gli impianti da fonti energetiche rinnovabili; 

Art. 3

1-La regione Calabria si adopera affinché si proceda a una rigorosa valutazione scientifica circa gli effetti potenzialmente negativi sull'ambiente e sulla salute umana derivanti dalla presenza, nel territorio, dei numerosi impianti impattanti (centrali biomasse, impianti di trattamento dei rifiuti, centrale turbogas, inceneritore, parco eolico). 

2-Qualora, a seguito della valutazione scientifica di cui sopra, detti impianti dovessero risultare potenzialmente pericolosi, per la sanità pubblica e l'ambiente, la Regione Calabria, coerentemente al principio di precauzione, si adopererà affinché possa procedersi in tempi celeri a una loro dismissione.

Art.4

Rifiuti industriali dell’area SIN

I Rifiuti industriali rientranti nell’aria SIN di Crotone dovranno essere smaltiti al di fuori dei confini regionali della Calabria, come già stabilito dal Decreto Regionale N. 9539 del 2/8/2019

 Art. 5

La presente Legge applica il fattore di pressione localizzativo anche con riferimento a «discariche per la messa in sicurezza permanente e impianti di trattamento dei rifiuti realizzati nell’area oggetto di bonifica e destinati alle operazioni di bonifica dei siti contaminati», che possono realizzarsi soltanto per il tempo strettamente necessario alle operazioni di trasporto al di fuori dei confini regionali e comunque con uno stoccaggio temporaneo dei rifiuti in tali impianti per una durata non superiore ai 60 giorni.

 Art. 6

La presente legge entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.